AGI - Oggi i turisti in visita a Parigi troveranno la Tour Eiffel chiusa per un nuovo sciopero indetto dai lavoratori, che denunciano una "cattiva gestione finanziaria del monumento" da parte dell'amministrazione comunale. Lo sciopero, riconducibile, è stato indetto dai sindacati della società Sete, che ha in gestione l'iconico monumento, con l'obiettivo di "garantire una qualità di visita ottimale nei prossimi anni".
In merito alla chiusura odierna della Torre Eiffel, "i visitatori ne soffriranno quindi siamo desolati", ha detto Stèphane Dieu, delegato del sindacato Cgt dei dipendenti del monumento. La stessa motivazione era stata espressa all'ultimo sciopero dello scorso dicembre. Nell'occhio del ciclone c'è il Comune di Parigi, che si appresta ad aumentare la tassa percepita per la gestione della Torre Eiffel, con introiti annui che passeranno cosi' dagli attuali 16 milioni a 50. Come conseguenza della crisi sanitaria del Covid-19 e della chiusura di un anno per lavori, "i bilanci sono esplosi di oltre 120 milioni di euro. Quindi in realtà ci ritroviamo con un debito attuale, assolutamente non previsto, di 100 milioni", ha spiegato Dieu. Per giunta la cattiva gestione da parte del Comune di Parigi - in possesso del 99% del capitale della società Sete - e il "modello economico troppo ambizioso e insostenibile", minaccia le condizioni stesse del monumento, che si sta deteriorando. Per il momento solo il 3% della Torre Eiffel è stato ripulito dal piombo e la torre deve essere ridipinta.
"È in uno stato di abbandono, molto chiaramente. Sotto la torre, se ti avvicini, vedi davvero tracce di ruggine. Ci sono dipendenti che hanno più di 30 anni di anzianità, non l'hanno mai vista", ha lamentato Denis Vavassori, un altro rappresentante sindacale della CGT. Sono ormai passati quasi 14 anni da quando è stata ridipinta per l'ultima volta, mentre solitamente dovrebbe avvenire ogni 7 anni. A rischio sarebbe anche il normale funzionamento del monumento stesso, con particolare attenzione alla ristrutturazione di un ascensore e del montacarichi, in quanto tutti gli impianti hanno ormai 30 anni.
"Parliamo di un organo vitale per il funzionamento del monumento, per gestire i ristoranti, per trasportare il personale i pavimenti", ha precisato la stessa fonte. Non solo, i costi dei lavori vengono sottostimati dal Comune mentre le entrate sono sovrastimate, motivo per cui i sindacati chiedono l'apertura di trattative con l'amministrazione della capitale. Per gli stessi motivi, la Torre Eiffel era rimasta chiusa lo scorso 27 dicembre, nel giorno simbolico del centenario della morte dell'ingegnere che l'ha costruita, Gustave Eiffel. Il Comune di Parigi calcola gli introiti sulla base di 7,4 milioni di visitatori annui, secondo i sindacati, "un livello di frequentazione mai raggiunto".
La torre, costruita 135 anni fa, richiede lavori importanti e regolari, in parte slittati a causa del Covid. Per motivi di sicurezza diversi cantieri possono essere operativi solo di notte, con costi quindi maggiori. A rendere necessari interventi complessi è anche la presenza diffusa di piombo nelle pitture precedenti.