AGI - Oltre 150 manifestanti, fermati nei giorni scorsi durante le commemorazioni per la morte dell'oppositore russo Aleksei Navalny, sono stati condannati a pene detentive di breve durata. I dettagli delle sentenze pubblicate sabato e domenica mostrano che solo a San Pietroburgo in 154 sono stati incarcerati fino a 14 giorni per aver violato le rigide leggi anti-protesta in vigore nella Federazione.
Gruppi per i diritti umani e media indipendenti hanno riportato sentenze simili in altre città del Paese. Durante il fine settimana in decine di città la polizia ha arrestato centinaia di russi che si erano recati a deporre fiori e accendere candele in onore di Navalny ai piedi dei memoriali delle vittime delle repressioni dell'era stalinista.
Bono lo ricorda durante il concerto a Los Angeles
Intanto, però non si arrestano in tutto il mondo le dimostrazioni in favore dell'attivista, oppositore di Putin, morto in un carcere di massima sicurezza in Siberia.
"Dite il suo nome perchè Putin non lo avrebbe mai detto": questo l'invito rivolto agli spettatori da Bono e dagli U2 per commemorare il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny durante un concerto allo Sphere di Los Angeles.
"Tonight’s crowd chant… ALEXEI NAVALNY." #U2UVSPHERE #AlexeiNavalny #Freedom pic.twitter.com/we8YuIVEe3
— U2 (@U2) February 18, 2024
"La prossima settimana segnerà due anni da quando Putin ha invaso l'Ucraina", ha ricordato il frontman irlandese della band come si vede in un video postato su X. "Per queste persone, la libertà non è solo una parola in una canzone, per queste persone è la parola più importante del mondo", ha aggiunto, "cosi' importante che gli ucraini combattono e muoiono per essa. Cosi' importante che Alexei Navalny ha deciso di rinunciarvi".
"Putin non avrebbe mai detto il suo nome", ha aggiunto Bono, "quindi ho pensato che stasera, come persone che credono nella libertà, dobbiamo dire il suo nome. Non limitarci a ricordarlo, ma dire: Alexei Navalny, Alexei Navalny".