AGI - L'esercito ucraino si è ritirato da Avdiivka, la città sul fronte orientale che da mesi affronta una feroce offensiva russa. Mosca ha così ottenuto la sua più grande vittoria dopo il fallimento della controffensiva di Kiev dell'estate scorsa. "Secondo l'ordine ricevuto, ci siamo ritirati da Avdiivka sulle posizioni preparate in anticipo", ha scritto in un messaggio su Telegram il generale Tarnavski che ieri aveva riconosciuto il che si combatteva nelle strade all'interno della città. Da ottobre i soldati ucraini, in inferiorità numerica e materiale, hanno resistito agli attacchi russi contro questa cittadina del bacino minerario del Donbass, dove la situazione era diventata particolarmente critica negli ultimi giorni. "Nella situazione in cui il nemico avanza sui cadaveri dei propri soldati e dispone di dieci volte più obici questa è l'unica buona soluzione", si è giustificato Tarnavski annunciando il ritiro.
Il generale ha sottolineato che le sue forze hanno evitato di essere circondate dal nemico e sono già posizionate nelle nuove linee di difesa. Il ritiro da Avdiivka è la prima grande decisione militare del nuovo comandante in capo di Kiev, Oleksander Sirski, nominato l'8 febbraio. "Ho deciso di ritirare le nostre unità dalla città e spostarci in difesa su linee più favorevoli", ha scritto Sirski sulla sua pagina Facebook. "I nostri soldati hanno svolto il loro dovere militare con dignità, hanno fatto tutto il possibile per distruggere le migliori unita' militari russe e infliggere perdite significative al nemico", ha aggiunto.
L'importanza di Avdiivka
La città è diventata il simbolo della resistenza delle forze di Kiev mentre si avvicina il secondo anniversario dell'inizio dell'invasione lanciata da Mosca contro l'ex repubblica sovietica il 24 febbraio 2022. È stata occupata per un breve periodo nel luglio 2014 dai separatisti filo-russi, ma è tornata sotto il controllo di Kiev, che l'aveva tenuta per tutto questo tempo nonostante la sua vicinanza a Donetsk, una roccaforte separatista nell'Ucraina orientale.
Avdiivka rappresenta il progresso più significativo per la Russia dalla conquista di Bakhmut nel maggio 2023, dopo mesi di feroci combattimenti che hanno provocato migliaia di morti. Nonostante sia stato in gran parte distrutta, secondo le autorità locali vi rimangono circa 900 civili. La Russia spera che la sua presa renderà più difficile il bombardamento ucraino di Donetsk.
In Paris, President @EmmanuelMacron and I signed an agreement on security cooperation between Ukraine and France.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 16, 2024
This document confirms France's unwavering support. France will provide €3 billion in military assistance to Ukraine in 2024, and will continue to support our… pic.twitter.com/ICUWr1EAxQ
Su un altro fronte, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha compiuto progressi diplomatici con un tour a Berlino e Parigi venerdì per assicurarsi che le potenze occidentali continuino ad aiutare Kiev. Durante le sue visite il leader ucraino ha firmato accordi di sicurezza con il capo del governo tedesco, Olaf Scholz, e il presidente francese, Emmanuel Macron. Gli accordi prevedono un aumento degli aiuti militari. Oggi Zelensky implorerà davanti alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco la continuazione dell'assistenza finanziaria internazionale, in un momento in cui la consegna dei fondi dal suo principale donatore, gli Stati Uniti, è sospesa a causa delle lotte al Congresso tra democratici e repubblicani. Dal fallimento della sua controffensiva nell'estate del 2023, l'Ucraina ha dovuto far fronte all'offensiva delle truppe russe, alla carenza di uomini, armi e munizioni e all'incertezza sul prosieguo degli aiuti occidentali. "Stiamo facendo tutto il possibile per garantire che i nostri combattenti abbiano capacita' organizzative e tecnologiche sufficienti per salvare quante più vite ucraine possibile", ha dichiarato Zelensky. Venerdì l'istituto di ricerca tedesco Kiel Institute ha dichiarato che l'Unione europea dovrà "almeno raddoppiare gli aiuti militari" all'Ucraina per compensare l'inerzia degli Stati Uniti.