AGI - L'eruzione vulcanica che sta interessando la penisola di Reykjanes (a sud-ovest dell'Islanda), la terza in quella zona negli ultimi due mesi, continua a perdere intensità, ha riferito l'Ufficio meteorologico (IMO) che nell'ultimo bollettino ha registrato una riduzione dell'attività sismica.
"Nelle ultime ore dalle webcam non è stato osservato alcun flusso di lava, ma l'attività all'interno dei crateri potrebbe essere ancora in corso", ha affermato l'IMO.
Stime ufficiali indicano che, dall'inizio dell'eruzione alle 6:02 GMT fino alle 13:00 di ieri, sono stati espulsi quasi 15 milioni di metri cubi di lava.
Le autorità mantengono la situazione di emergenza dichiarata 24 ore fa a causa dell'interruzione della fornitura di acqua calda a Suðurnes, quando la lava ha danneggiato un tubo, e che si stima abbia colpito circa 25.000 persone. Stufe elettriche e generatori di riserva sono stati spostati nell'area ed è stato allestito un rifugio per chi non dispone di riscaldamento, a causa delle basse temperature della zona.
La mancanza di acqua calda ha colpito anche il vicino aeroporto internazionale di Keflavík, anche se le sue attività non sono state compromesse. La Laguna Blu, il famoso centro termale geotermico situato nella zona e già interessato dalle precedenti eruzioni, è stato temporaneamente chiuso.
Le precedenti eruzioni
L'attività sismica registrata nella penisola di Reykjanes ha già portato le autorità a dichiarare lo stato di emergenza alla fine di novembre e ad annunciare un'imminente eruzione, che ha causato l'evacuazione di Grindavík. L'esplosione avvenne finalmente il 19 dicembre, ma si calmò quattro giorni dopo e le autorità consentirono il ritorno alla fine di quel mese dei residenti le cui case non erano state danneggiate dal terremoto.
L'ultima eruzione nella zona, che ha causato una nuova evacuazione, è iniziata il 14 gennaio ed è durata due giorni.