AGI - A 2 anni dall'inizio di uno dei più brutali conflitti degli ultimi anni, oltre 3 milioni e mezzo di persone nella regione etiope del Tigré sono sull'orlo di una vera e propria carestia: a lanciare l'allarme è Oxfam. Come si legge in una nota, quasi 400 persone - soprattutto bambini e anziani - sono morte letteralmente di fame solo negli ultimi sei mesi, in un contesto in cui alla guerra si è unita la totale assenza di piogge che rischia di compromettere i raccolti nei prossimi mesi. Nonostante il cessate il fuoco nel novembre 2022, tra il governo etiope e le forze del Tigré, la guerra in corso in alcune parti della regione dell'Amhara ha infatti già costretto oltre 1,55 milioni di persone a fuggire dalle proprie case, lasciando 9,4 milioni di persone nel nord dell'Etiopia in condizioni di fame estrema, circa 1 persona su 3. L'impatto della crisi climatica tra siccità e invasioni di locuste ha dimezzato i raccolti. Alle conseguenze del conflitto si e' aggiunto l'effetto della crisi climatica.
PRESS RELEASE: @Oxfam warns of growing hunger crisis in #Tigray as families resort to extreme measures to survive.https://t.co/Y0NzPnWNcK pic.twitter.com/vlT0sGtgQy
— Oxfam International Media Team (@newsfromoxfam) February 7, 2024
La siccità, la carenza di sementi e l'invasione di locuste, tra la fine del 2023 e l'inizio di quest'anno, hanno causato la perdita della meta' dei raccolti: da 1,32 milioni di ettari disponibili a 660 mila. 132 mila ettari di coltivazioni sono state letteralmente arse dalla mancanza di precipitazioni e decine di migliaia di capi di bestiame sono morti. Se la stagione delle piogge tarderà ancora, la situazione potrebbe precipitare ulteriormente colpendo altri milioni di persone. "La situazione nel Tigré sta precipitando. - ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - Oltre 1 persona su 3 è alla fame, senza un aumento immediato e massiccio degli aiuti internazionali, molte altre persone rischiano di morire nei prossimi mesi. Il calo dei finanziamenti per la risposta umanitaria, compresa la sospensione dell'invio di aiuti alimentari per 6 mesi l'anno scorso, da parte di USAID e World Food Program, ha aggravato ulteriormente la situazione: l'appello delle Nazioni Unite per l'Etiopia nel 2023 è stato finanziato solo per il 34%, con 1,3 miliardi di dollari su un totale di 4 miliardi di dollari necessari".