AGI - Il Tribunale penale internazionale dell'Aia può perseguire i cosiddetti "crimini ambientali" senza dover modificare il proprio statuto. Lo ha chiarito il procuratore capo dell'Aja, Karim Ahmad Khan, intervenendo alla conferenza internazionale sulla giustizia, le generazioni future e l'ambiente. "I disastri ambientali, ha infatti sottolineato Khan, sono spesso causa o conseguenza di crimini di guerra o crimini contro l'umanità", crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte dell'Aia.
Il Procuratore ha anche annunciato che il suo Ufficio svilupperà e pubblicherà una politica sui crimini ambientali entro la fine del 2024.
During @Conseil_constit International Conference on Justice, Future Generations and the Environment, #ICC Prosecutor @KarimKhanQC announced that the Office of the Prosecutor will develop and issue a policy on Environmental Crimes by the end of 2024. pic.twitter.com/YSiA2uNGZW
— Int'l Criminal Court (@IntlCrimCourt) February 7, 2024
Azioni come "attaccare una centrale nucleare, una diga o utilizzare sostanze chimiche, per esempio per finanziare un conflitto", ha dichiarato ancora il procuratore Khan, possono generare danni ambientali, "in un contesto in cui vengono commessi genocidi, crimini di guerra, crimini contro l'umanità o crimini di aggressione". L'intervento del procuratore capo della Corte ha chiarito una volta di più come la distruzione dell’ambiente, lo sfruttamento illegale delle risorse o l’esproprio forzato delle terre, specie se avvenute in zone di conflitto, potranno essere perseguiti come crimini al pari di quelli che i giudici dell'Aia sono stati chiamati finora a giudicare ovvero genocidio, crimini contro l'umanità e crimini di guerra in base allo Statuto di Roma del 1998, entrato in vigore nel 2002.
#ICC Prosecutor @KarimKhanQC :
— Int'l Criminal Court (@IntlCrimCourt) February 7, 2024
“By further clarifying the existing legal basis for #ICC action on crimes against the environment we can empower all parts of our Office to harness the Rome Statute, as stated in its preamble, "for the sake of present and future generations”. pic.twitter.com/olP96o3nOm
"Sulla base dello statuto di Roma - ha successivamente detto ai microfoni di France Presse - possiamo fare in modo che tutte le parti del nostro Ufficio possano operare, come affermato nel suo preambolo, per il bene delle generazioni presenti e future"".
L’ampliamento del campo di competenza della Corte con sede all'Aia è stato a lungo sollecitato da attivisti e organizzazioni internazionali che si sono mobilitati negli anni in difesa dei diritti delle popolazioni e dei territori. L'apertura dei giudici verso i crimini ambientali potrebbe rivelarsi cruciale quando le vittime non possono sperare di ottenere giustizia dai tribunali nazionali.