AGI - A mali estremi, estremi rimedi. Se la pioggia non bagnerà l'arida Catalogna neppure in primavera, allora scatterà un piano di "solidarietà idrica": delle navi cariche di acqua desalinizzata nell'impianto di Sagunto (Valencia) attraccheranno quotidianamente nel porto di Barcellona per rifornire la capitale catalana a partire da giugno. È questo il punto centrale di un accordo firmato a inizio settimana tra il governo di Pedro Sanchez e la 'Generalitat', l'amministrazione della regione Catalogna, stando a quanto riferito dal quotidiano El Pais.
El Gobierno plantea llevar a Cataluña barcos diarios con agua desde Valencia ante la emergencia por la sequía https://t.co/vj0MOqSDod
— EL PAÍS (@el_pais) February 3, 2024
L'accordo, ispirato al principio di solidarietà è pensato per rispondere tempestivamente allo scenario peggiore, quello di una siccità aggravata dalla mancanza di piogge primaverili e dopo un inverno sostanzialmente secco. Già la settimana scorsa, le autorità catalane hanno dichiarato un'emergenza siccità sulla scia dei dati (ben al di sotto dei livelli di guardia) rilevati negli impianti idrici di Ter-Llobregat che forniscono acqua a circa l'80% della popolazione della regione. Emergenza che ha imposto l'adozione di restrizioni al consumo di acqua individuale, comunale, aziendale e agricolo.
L'accordo è stato salutato positivamente da tutti: da una parte perché prevede la (non scontata) collaborazione tra amministrazioni e divisione dei costi per l'approvvigionamento (Madrid pagherà il trasporto e Barcellona pagherà per l'acqua), dall'altra perché si tratta di una prima, concreta, soluzione contro la siccità prolungata. La Comunità Valenciana, ora governata dal Partito Popolare, faciliterà l'operazione mentre il governo centrale farà quanto è in suo potere per aiutare la sua regione più duramente colpita dagli effetti del cambiamento climatico.
El Pais rende noto peraltro che anche l'Andalusia sta studiando un piano simile e anche la città autonoma di Murcia, se necessario, è disposta a collaborare. "Si tratta di intese - scrive la testata - che meritano di esser valutate attentamente, ricordando anche che la Spagna ha storicamente sofferto di guerre per l’acqua".
La siccità, in alcune regioni della Spagna meridionale è, non da oggi, un problema cronico con cui ci si deve confrontare: il primo allarme per le riserve del Ter-Llobregat fu decretato dalla Generalitat già nel febbraio 2022. Da allora le precipitazioni in Catalogna sono crollate riducendosi - su base annua - a meno della metà a causa di fenomeni atmosferici che hanno praticamente azzerato le tipiche "piogge del Levante".