AGI - Contrariamente alle attese, Hamas rinvierà la risposta alla proposta di una tregua e del rilascio degli ostaggi elaborata nei giorni scorsi a Parigi e suggerita con la mediazione di Egitto e Qatar. E' quanto si legge sulla stampa israeliana e palestinese. Secondo il canale tv Channel 12, in particolare, il leader di Hamas da Gaza, Yahya Sinwar, chiederà solide garanzie per la fine della guerra e il ritiro delle truppe israeliane, ma è già noto che Israele non ha intenzione di accettare. La rete di informazioni palestinese Quds cita una fonte di Hamas secondo cui le parti non sono vicine a un accordo e che conferma la richiesta di fine della guerra da parte del movimento palestinese.
Intanto, il Times of Israel ha riportato il pensiero del primo ministro israeliano: "Voglio essere chiaro riguardo alla nostra politica: l'obiettivo essenziale è innanzitutto l'eliminazione di Hamas". Benjamin Netanyahu ha posto poi tre condizioni affinchè questo avvenga: la distruzione dei restanti battaglioni di Hamas, di cui 17 su 24 sono stati sconfitti; operazioni di rastrellamento, che l'esercito starebbe attuando con raid nel Nord e nel centro della Striscia e la neutralizzazione della rete di tunnel di Hamas, "che richiede più tempo". Il capo del governo ha sottolineato che Israele non porrà fine alla guerra finchè tutti i suoi obiettivi non saranno raggiunti: "l'eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele". Per quanto riguarda un potenziale accordo sugli ostaggi, Netanyahu ha tenuto a sottolineare: "Non accetteremo qualunque accordo a qualunque prezzo". Secondo lui le notizie apparse sulla stampa secondo cui si sarebbe concordato di liberare un gran numero di terroristi non sono vere.
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha dichiarato che un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas che dia una pausa alle ostilità a Gaza è nell'interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ma che ora "la palla è nelle mani" del gruppo palestinese che controlla la Striscia, in quanto Israele ha avanzato la sua proposta. Sullivan ha specificato che la situazione umanitaria a Gaza è una "priorità massima" dell'imminente visita del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, in Medio Oriente. Blinken è in viaggio verso la regione per una missione che includerà tappe in Israele, Egitto, Qatar, Arabia Saudita e Cisgiordania. Il consigliere per la sicurezza nazionale ha poi sottolineato che i palestinesi hanno il diritto di tornare alle loro case a Gaza.