AGI - Torna l'incubo dello Stato islamico in Turchia. Aumentano le misure di sicurezza per proteggere luoghi di culto cristiani ed ebraici che potrebbero finire nel mirino dei terroristi di Isis-H, la sezione del califfato che ha colpito la chiesa italiana di Santa Maria durante la messa della scorsa domenica. Questo è stato il primo attentato dello Stato Islamico in Turchia dal 2016, quando il terrore colpì il Paese nella notte di Capodanno facendo 39 morti e oltre 60 feriti in un'affollatissima discoteca di Istanbul.
Al momento, l'indagine sull'attentato alla parrocchia cattolica ha condotto all'arresto dei due killer: un cittadino del Tagikistan e un russo di origine tagika. Venticinque persone sono state detenute perché ritenute, stando a quanto dichiarato dal ministro alla Giustizia Yilmaz Tunc, collegate all'attacco; 26 sono state rimpatriate mentre per altre nove persone è scattato il controllo giudiziario.
İstanbul Sarıyer’de Santa Maria Kilisesindeki ayin sırasında, kilisede bulunan Tuncer Cihan isimli vatandaşımızın öldürülmesi olayıyla ilgili olarak İstanbul Cumhuriyet Başsavcılığınca başlatılan soruşturma kapsamında;
— Yılmaz TUNÇ (@yilmaztunc) February 1, 2024
Aralarında kilisede ateş açarak vatandaşımızın ölümüne…
Dalle indagini anche sono emersi piani per attaccare chiese e sinagoghe in quartieri tradizionalmente legati ad altri culti, come Balat, area storicamente greco ortodossa e sede del patriarcato. Anche la chiesa di Santa Maria si trova a Sariyer, distretto dove musulmani, cristiani ed ebrei convivono da sempre.
In base a quanto riporta il portale di notizie T24, nel corso del 2023 sono stati 12 gli attentati di Isis-H sventati dalle forze di sicurezza turche. Tutti gli arrestati sono accusati, a diverso titolo, di far parte della cellula dello Stato islamico che ha organizzato l'attacco alla chiesa; un attentato costato la vita a una persona, ma che avrebbe potuto avere conseguenze ben più tragiche se le due pistole usate dai killer non si fossero inceppate.
Kilise saldırısından 25 kişi tutuklandı
— T24 (@t24comtr) February 2, 2024
IŞİD üyelerine silah eğitimi vermek için çiftlik evi aramışlar!
Bir gün önce keşif yapmışlar
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Secondo quanto reso noto dai media turchi gli arrestati hanno un legame con il gruppo Isis-H e non con le milizie del califfato ancora attive in Siria. Isis-H è una sigla che rimanda a Isis-Horasan, una vasta regione che nella sua accezione storica più ampia ricomprende parte di Iran, Afghanistan, Pakistan, Uzbekistan, Turkmenistan e Tagikistan. La sezione Isis-H, che in quest'area punta alla creazione di un califfato, nasce nel 2014 dalle ceneri dell'Isis in Siria e raccoglie moltissimi jihadisti sei Paesi dell'Asia Centrale, ma anche fuoriusciti di Al Qaeda e reduci della guerra in Cecenia che ne accrescono i ranghi in Afghanistan e Pakistan. Proprio L'Isis-H aveva fatto parlare di sé per alcuni sanguinosi attentati costati la vita a decine di persone in Afghanistan tra il 2021 e il 2022, dopo il ritorno al potere dei talebani nel Paese. Attentati kamikaze, tentati attacchi a sedi diplomatiche, rapimenti, bombe e conflitti a fuoco costituiscono la strategia con cui questi terroristi hanno dato filo da torcere ai talebani e si sono imposti come la più pericolosa e organizzata sezione dell'Isis ancora attiva.
Lo stesso Isis-H aveva firmato l'ultimo attacco in Turchia, alla discoteca Reyna a capodanno 2016, ma anche l'attentato all'aeroporto Ataturk di 6 mesi prima costato la vita a 45 persone (più' i tre attentatori). Una pericolosità che ad Ankara non hanno mai sottovalutato. I sette anni trascorsi senza attacchi Isis nel Paese sono stati anche il risultato di numerose operazioni, le ultime delle quali hanno avuto luogo a fine novembre (13 arresti) e a dicembre, quando 34 sospetti terroristi sono finiti in manette con l'accusa di aver organizzato una serie di attacchi a chiese e sinagoghe a capodanno. Secondo quanto riportato dai media turchi sarebbero 12 gli attentati sventati a Istanbul lo scorso anno.
L'attacco alla chiesa di Santa Maria è sfuggito ai servizi segreti turchi, ma il legame tra gli attentatori e Isis-H è stato confermato in queste ore e nuove misure di prevenzione verranno prese per proteggere luoghi di culto non islamici. Nella tarda serata di domenica erano invece stati arrestati i due assalitori, uno cittadino del Tagikistan David Tanduev e un russo di origine anche tagika, Amirjon Kholikiv. I due, oltre che all'accusa di essere membri di un'organizzazione terroristica come gli altri detenuti, dovranno rispondere di omicidio con l'aggravante del fine terroristico.
I tre procuratori incaricati di seguire il procedimento giudiziario hanno trascorso tutta la giornata di ieri a interrogare gli arrestati e nella notte sono arrivati i provvedimenti. Da quanto emerso dagli atti giudiziari i due, il giorno prima dall'attentato, si sono recati con due diverse automobili' sul luogo dell'attacco e hanno anche compito un sopralluogo nella chiesa obiettivo dell'attacco.