AGI - La regione autonoma della Catalogna, dove la mancanza d'acqua oramai è un problema cronico, è alle prese con la peggior siccità di sempre. Lo stato di emergenza, ventilato dalle autorità regionali nelle scorse settimane, è stato confermato con l'inizio del mese, dopo la verifica dei livelli d'acqua nei bacini idrici e dopo mesi senza piogge significative. Il primo febbraio il governo catalano ha quindi dichiarato l’emergenza per il bacino di Sau e per il sistema di captazione delle acque Ter-Llobregat con una serie di restrizioni al consumo di acqua che si applicheranno a quasi tutta la zona orientale della Regione, comprese Barcellona, Girona e Tarragona, le città catalane più densamente popolate e meta di turisti. Circa l’80% della popolazione catalana, rendono noto i media locali, nel prossimo futuro dovrà accontentarsi delle restrizioni sul consumo di acqua.
▶️ #President @perearagones: “La pagesia del nostre país és qui ha estat fent l’esforç més important fins ara davant de la sequera. Hem d’entendre que hem d’adaptar la nostra manera de consumir a la disponibilitat de producte de proximitat que tenim, que és extraordinari”. pic.twitter.com/h8GVxBSS6d
— Govern de Catalunya (@govern) February 1, 2024
Pere Aragonès, presidente del governo catalano non ha mancato di sottolineare gli sforzi dell popolazione che dall'anno scorso è alle prese con il problema della siccità. "La gente ha fatto finora grandi sforzi di fronte alla siccità - ha affermato in conferenza stampa - ma ora "dobbiamo capire che dobbiamo adattare il nostro modo di consumare alla disponibilità delle nostre risorse".
Nonostante le misure prese durante la "pre-emergenza" la situazione è peggiorata e la siccità si è cronicizzata in questa e in altre regioni del mediterraneo. Le restrizioni adottate dal 1 febbraio sono state quindi suddivise in tre fasi di gravità a seconda della situazione. Il primo passo è il tetto massimo del consumo di acqua a 200 litri pro capite al giorno. Anche l’irrigazione dovrà essere ridotta di ben l’80%, misura che impatterà decisamente sull'agricoltura. Industria e i comuni dovranno da parte loro tagliare i consumi del 25%.
Le restrizioni avranno pesanti conseguenze anche sulle strutture pubbliche. Le piscine coperte incluso quell all'aperto e dei club sportivi, potranno beneficiare solo di un parziale ricambio d'acqua se quest'ultima sarà compensata da misure per conservarla. L’irrigazione dei giardini pubblici o privati sarà consentita solo se verranno utilizzate acque sotterranee o riutilizzate. Vietato il lavaggio delle auto mentre alla maggior parte delle navi da crociera non sarà più consentito di rifornire i serbatoi d'acqua nel porto di Barcellona, se non per gravi motivi d'emergenza.
Le misure dettate dal calo complessivo delle riserve dell'impianto di Ter-Llobregat (oggi al di sotto del 16% della capacità) interesseranno poco meno di 6 milioni di cittadini. Uno studio del 2022 ha dimostrato che la penisola iberica non è mai stata così arida negli ultimi 1.200 anni.