AGI - Dopo la storica restituzione dell'obelisco di Axum, considerata l'icona della civiltà etiope, un vero capolavoro dell'arte axumita, si chiude un altro capitolo controverso del colonialismo italiano in Etiopia con il ritorno ad Addis Abeba di un altro pezzo storico, benché meno conosciuto, appartenuto all'aviazione del Paese del Corno d'Africa: 'Tsehay', il primissimo velivolo assemblato in Etiopia, con la collaborazione dell'ingegnere e pilota dell'imperatore, Ludwig Weber,. Una restituzione altrettanto attesa che è stata salutata con grande soddisfazione dal primo ministro etiope Abiy Ahmed, a Roma, in occasione del vertice Italia-Africa. "Oggi è un giorno di grande orgoglio per gli etiopi perché celebriamo la restituzione ufficiale di 'Tsehay' da parte del governo italiano", ha reso noto il premier Ahmed su X.
Today is a day of great pride for Ethiopians as we celebrate the official handover of “Tsehay” by the Italian Government. I extend my immense gratitude to Prime Minister @GiorgiaMeloni for her support over the past year in facilitating its return.
— Abiy Ahmed Ali (@AbiyAhmedAli) January 30, 2024
"Tsehay" is the first aircraft… pic.twitter.com/douDChQnl2
L'aereo Tsehai ('sole' in tigrino) prende il nome dalla terza figlia dell'imperatore Haile Sellassie, la principessa Tsehai, poi diventata un'infermiera in Inghilterra. E si tratta del primo aereo costruito in Etiopia per questo chiamato originariamente "Aethiopien I". L'opera fu possibile grazie al pilota tedesco Ludwig Weber che era arrivato ad Addis Abeba nel 1933, come rappresentante della ditta tedesca Junkers, e con la 'missione' di dare il suo contributo alla creazione dell'aviazione etiope. Il velivolo fu tuttavia assemblato all'inizio del 1935, cioè pochi mesi prima dell'inizio della campagna d'Etiopia voluta da Benito Mussolini e iniziata il 3 ottobre 1935. Fu infatti requisito poco dopo, dalle truppe fasciste di Mussolini, quasi novant'anni fa.
Gratitude to Prime Minister @GiorgiaMeloni for our discussion on bilateral, regional and multilateral issues. Our continued engagements are testament to the growing cooperation between our two countries. pic.twitter.com/77iVO9dcgb
— Abiy Ahmed Ali (@AbiyAhmedAli) January 30, 2024
Il post allega delle foto del biposto rosso splendente, insieme ai messaggi di gratitudine del primo ministro nei confronti della premier Giorgia Meloni "per il sostegno dato per facilitare questa restituzione". Presente anche il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto che, intervenendo, ha ricordato la storia particolare dell'aereo descrivendolo come un "esemplare unico". Il monoplano, ha riferito il ministro - era originariamente di colore grigio argento e aveva effettuato il suo primo volo nel dicembre 1935. Aveva totalizzato una trentina di ore di volo "prima di essere abbandonato ad Addis Abeba, nel maggio 1936" ed esser quindi requisito dagli italiani.
'Tsehay' fu inaugurato dalla stesso Weber, nel dicembre del 1935, con un primo volo che portò il pilota tedesco a una cinquantina di chilometri dalla capitale Addis Abeba in circa sette minuti. La storia dell'aereo fu tuttavia estremamente breve e sicuramente poco fortunata, come quella dell'embrionale aviazione etiope: il progetto del Negus, all'inizio degli anni '30, di dotarsi di una flotta (affrontando anche costi immensi) per modernizzare il suo Paese, terminò, come ben sappiamo, con l'avanzata dell'esercito fascista di Pietro Badoglio che costrinse Weber e il suo staff a lasciare l'Etiopia nel maggio del 1936.
Lo storico aereo etiope nel 1941 fu acquisito dal Museo dell'Aeronautica di Caserta, per poi essere trasferito al Museo dell'Aviazione Italiana, sul lago di Bracciano (Roma). Il suo futuro, sarà quello di brillare fra i reperti più significativi di un futuro Museo dell'Aviazione Etiope.