AGI - La proposta di legge di amnistia per i separatisti catalani è stata bocciata dal plenum del Congreso, la Camera bassa del Parlamento spagnolo, perchè non è stata votata da Junts, il partito di Carles Puigdemont, che ritiene che non funzionerà abbastanza.
Dopo che il Psoe ha respinto gli emendamenti chiave di Junts sull'amnistia di tutti i crimini di terrorismo legati al 'procès', il processo agli indipendentisti catalani, la legge ha ottenuto il sostegno di 171 deputati, ma il partito guidato da Carles Puigdemont si è unito al blocco del 'no', formato dal PP, Vox , CC ( Coalicio'n Canaria) e i regionalisti di Unione del Popolo Navarro; e i 'no' sono arrivati a quota 179.
Questa bocciatura in prima lettura non significa l'abbandono del testo, che potrà ritornare in commissione Giustizia dove si riapre la possibilità del negoziato e potrà essere modificato. Ma illustra l'estrema fragilità del governo di Pedro Sànchez, soggetto alla pressione permanente del partito di Puigdemont, senza il quale non ha la maggioranza. Dopo il voto, il premier è stato il primo a lasciare l'aula senza parlare. Poco prima, il leader del Pp, Alberto Nu'nez Feijo'o, aveva denunciato la precarietà aritmetica del governo e la pressione a cui lo sottopongono i suoi alleati: "L'umiliazione è costante. Ogni voto è un calvario".