AGI - Il governo canadese ritarderà per la seconda volta l'estensione del suicidio assistito alle persone con malattie mentali, perché il sistema "non è pronto" per una sua espansione. Lo ha annunciato il ministro della Sanità, Mark Holland. È la seconda volta che il governo canadese ritarda l'estensione del suicidio assistito anche alle persone con malattie mentali e non solo a quelle con problemi fisici. Nel 2021, il governo ha ritardato il provvedimento fino al 17 marzo 2024.
Un rapporto pubblicato lunedì e realizzato da una commissione speciale di deputati e senatori ha concluso che il sistema, creato nel 2016, non è pronto per essere esteso ad altri casi. Il rapporto rileva che non ci sono abbastanza professionisti per valutare i pazienti con malattie mentali e assisterli nel suicidio. Prima che il rapporto fosse pubblicato, due dei maggiori gruppi di opposizione, il Partito conservatore e il Partito socialdemocratico della Nuova Democrazia (NPD), avevano chiesto una sospensione a tempo indeterminato dell'espansione del suicidio assistito per le persone con malattie mentali.
Il suicidio assistito, un processo attraverso il quale le persone affette da malattie possono ricevere aiuto da un medico per porre fine alla propria vita, è stato approvato nel 2016 in Canada per quelle persone la cui morte era prevedibile. Ma nel settembre 2019, la Corte Superiore del Quebec, su richiesta di due persone affette da malattie incurabili ma non terminali, ha stabilito che era incostituzionale limitare il suicidio assistito ai pazienti la cui morte era prevedibile. Per questo, la sentenza del Quebec aveva costretto i legislatori canadesi a considerare l'estensione del suicidio assistito alle persone con malattie mentali.
Un rapporto pubblicato alla fine dello scorso anno ha rilevato che nel 2022 il numero di suicidi assistiti in Canada è stato di 13.241, con un aumento del 30% rispetto all'anno precedente e del 4,1% di tutti i decessi avvenuti nel Paese quest'anno.