AGI - "Haiti è vittima di barbarie simili a quelle delle zone di guerra". Lo aveva ribadito, solo pochi giorni fa, il ministro degli Esteri dell'isola caraibica, Jean Victor Geneus intervenendo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, al Palazzo di Vetro. Ma le sue parole, confermate da numeri di omicidi e rapine, raddoppiati nel giro dell'ultimo anno, non hanno evidentemente sortito l'effetto sperato. In una sentenza emessa venerdì un tribunale keniota - l'unico Paese che si era detto disponibile a guidare una missione Onu di polizia per arginare la violenza nella martoriata isola - ha definito "illegale" l'eventuale dispiegamento della polizia del Kenya, mettendo di fatto a rischio il futuro della missione internazionale che era stata richiesta da Port-au-Price per affrontare l'emergenza delle gang criminali.
During todays' UNSC Briefing on Haiti, @AmbMKimani stressed crucial actions for the missions' success:
— Permanent Mission of Kenya to the UN (@KenyaMissionUN) January 25, 2024
➡️Ensure robust support for MSS with adequate funds, equipment, and logistics.
➡️ Haiti's leaders must unite for credible and inclusive elections, supported by CARICOM. pic.twitter.com/7g6HFGYYkq
Il governo del Kenya ha promesso di impugnare la sentenza ma è indubbio che la decisione dei giudici, presa sulla scia del dibattito politico interno e delle preoccupazioni per il coinvolgimento in quel difficile contesto, lasciano Haiti in una situazione ancor più grave d'incertezza. L'aiuto internazionale era stato invocato a lungo dal governo e, finalmente, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato la missione all'inizio di ottobre. Un via libera arrivato dopo mesi di omicidi di Stato, esecuzioni sommarie per strada, epidemie e danni incalcolabili provocati dal cambiamento climatico, sullo sfondo del catastrofico terremoto del 2010 (da cui l'isola non si è mai realmente ripresa)
Il presidente del Kenya William Ruto, ha continuato a difendere “la missione di pace in un paese devastato dall’eredità del colonialismo” mentre il governo ha ribadito "il suo impegno a rispettare i suoi obblighi internazionali". Resta tuttavia il fatto che il 'no' della Corte Suprema posticipa a data ancora da definire (c'è chi parla anche di anni) un intervento quanto mai necessario. "Il popolo haitiano - aveva dichiarato Geneus al Palazzo di Vetro - non ce la fa più: ogni giorno che passa senza la forza multinazionale, il Paese è sempre più in mano alle gang criminali".
L'ex colonia francese, il paese meno sviluppato dell'emisfero settentrionale, è stato paradossalmente uno dei 51 Stati che hanno dato vita all'Onu nel 1945.