AGI - Una lussuosa borsa Dior da 2.240 dollari ricevuta in regalo dalla first lady sudcoreana Kim Keon-hee sta mettendo in grande difficoltà il presidente Yoon Suk Yeol, leader del partito conservatore finito nel mirino dell'opposizione a poche settimane da elezioni cruciali.
In realtà il caso è emerso per la prima volta già lo scorso novembre, quando il video che documenta di nascosto l'ingombrante dono accettato dalla moglie del presidente è stato condiviso sul sito di notizie 'Voice of Seoul'. La polemica tuttavia si è infiammata solo negli ultimi giorni, complice un clima politico ancor più polarizzato in vista delle elezioni legislative di aprile, quando il partito del conservatore Yoon cercherà di ottenere il controllo dell'Assemblea nazionale. 'Voice of Seoul', testata dichiaratamente progressista, ha infatti sporto denuncia alle autorità sudcoreane, accusando la first lady di corruzione, mentre un gruppo civico si è rivolto all'agenzia nazionale anti-corruzione chiedendo l'apertura di un'indagine. Notizie che hanno accesso i riflettori dei media di tutto il mondo sullo 'scandalo della borsa Dior' (in coincidenza con la settimana parigina dell'alta moda).
마리 앙투와네트 이멜다 그리고 김건희 https://t.co/XqeZu7iJZa pic.twitter.com/dE9WXy6Hm1
— 서울의소리 Voice of Seoul News (@amnseoul) January 26, 2024
L'opposizione sudcoreana ha utilizzato l'incidente per attaccare Yoon, al quale è stato chiesto una spiegazione per la presunta violazione da parte della moglie della legge anti-corruzione della Corea del Sud. Una legge che rende illegale per i funzionari pubblici e i loro coniugi accettare doni superiori a circa 750 dollari in una volta o 2.200 dollari per un intero anno. Sulla scia della polemica, il People Power Party del presidente si è a sua volta diviso sulla postura da tenere rispetto al controverso dono: alcuni membri hanno chiesto alla first lady di scusarsi, mentre altri l'hanno difesa, definendo il video una 'trappola indebita costruita ad arte con telecamere spia'. Un membro del partito ha addirittura paragonato la first lady alla capricciosa Maria Antonietta di Francia, l'ultima sovrana dell'Ancien Regime spazzato via dalla Rivoluzione, salvo poi scusarsi per il commento.
Il video - pietra dello scandalo è stato girato da Choi Jae-young, americano, attivista devoto alla riunificazione coreana nonché considerato 'vicino' alla Corea del Nord, Paese che ben conosce per averlo più volte visitato. In particolare, sarebbe stato realizzato a settembre 2022, quando l'uomo decise di filmare segretamente Kim nel suo ufficio perché, a suo giudizio, stava abusando del suo potere di first lady. Neanche a dirlo, il caso sudcoreano ha immediatamente calamitato l'attenzione dei media degli Stati Uniti e del Regno Unito dove testate come il Time e BBC hanno anche cercato di ricostruirne le fasi salienti nel tempo.
South Korea's 'Dior bag scandal,' explained: https://t.co/97BBW8B8LP
— TIME (@TIME) January 24, 2024
I sostenitori di Yoon hanno accusato Choi e 'Voice of Seoul' di pubblicare ora il video per cercare di influenzare l'elettorato. Ma, in realtà, il grande scandalo della borsa Dior è a tutti gli effetti un altro problema politico per il presidente Yoon, i cui indici di popolarità sono in calo sulla scia della stagnazione economica e dell'inflazione. Stando ai sondaggi, circa tre quinti dei sudcoreani disapprovano l'operato politico di Yoon mentre da una rilevazione più recente è emerso che per oltre sei sudcoreani su dieci l'incidente della borsa Dior è una violazione delle leggi. Solo per il 30% degli intervistati si tratta di una candid camera 'immorale' che ha intrappolato la giovane e bella moglie di Yoon. Accuse - da una parte e dall'altra - che, secondo la maggioranza dei sudcoreani, comunque andrebbero accuratamente indagate.
Non è la prima volta che la first lady finisce nell'occhio del ciclone. Ancor prima che Yoon entrasse in carica, nel maggio 2022, Kim si è dovuta scusare per aver presumibilmente falsificato il suo curriculum. Ha anche dovuto affrontare accuse presunto coinvolgimento in operazioni di insider-trading. Accuse puntualmente negate dall'ufficio presidenziale.
La first lady Kim è anche balzata agli onori della cronaca per motivi meno controversi come la proposta di messa al bando del consumo di carne di cane. La donna è infatti una paladina nazionale della causa animalista e ambientalista e ha attirato l'attenzione per aver indossato marchi di moda locali ecologici, con le borse vegane che hanno fatto il tutto esaurito in Corea del Sud.
Da oltre un mese, sottolineano i media, era sparita dai 'radar'. Una 'postura' discreta che è riuscita a mantenere per poco.