AGI - Tappa in Israele e Territori occupati per il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, impegnato in un tour mediorientale nell'ambito degli sforzi per mettere fine alla guerra a Gaza ed evitare l'allargamento del conflitto al Libano, dove il titolare della Farnesina si è recato ieri. Nella fitta agenda politica del capo della diplomazia italiana, c'è stato anche l'incontro - insieme all'omologo israeliano Israel Katz - con i familiari degli ostaggi Almog Meir Jan, Tamir Nimrodi e Yair Yaakov.
Un incontro "emozionante", ha commentato Tajani in un messaggio su X, sottolineando di aver concordato con Katz il rafforzamento di "iniziative umanitarie congiunte". "L'Italia è in prima fila nell'assistenza alla popolazione palestinese. Pronti a curare in Italia 100 bambini di Gaza", ha aggiunto. Katz ha ringraziato Tajani per gli sforzi e l'attività dell'Italia contro i finanziatori di Hamas in Europa e ha chiesto di proseguire l'attività contro i sostenitori dell'organizzazione terroristica. Il capo della diplomazia israeliana ha anche chiesto al titolare della Farnesina di collaborare con il governo di Beirut per il ritiro di Hezbollah dal Libano meridionale e ha messo in guardia contro una guerra che danneggerebbe gravemente il Paese dei Cedri.
"Come ha sottolineato Katz su X, "il ministro Tajani e' un vero amico dello Stato di Israele. Io e i familiari dei rapiti gli abbiamo detto che non abbiamo altra scelta che quella di portare a termine la nostra missione a Gaza: riportare a casa tutti gli ostaggi ed eliminare Hamas. Gli ho chiesto di collaborare con il governo libanese per il ritiro di Hezbollah dal Libano meridionale, altrimenti lo Stato libanese subira' un colpo dal quale non si riprenderà". I due ministri, fanno sapere gli israeliani, hanno anche concordato di lavorare per la ripresa delle attivita' delle compagnie aeree italiane e di promuovere ulteriormente la cooperazione nei settori dell'energia e del turismo.
Al Presidente @Isaac_Herzog ho ribadito la vicinanza dell'Italia al popolo israeliano per gli orrori del #7ottobre e impegno per la lotta all’antisemitismo nel mondo. Governo sostiene convintamente soluzione “due popoli due Stati” quale unica via per pace in Medio Oriente. pic.twitter.com/CfGEdybrLa
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) January 25, 2024
Nel corso dell'incontro con il presidente Isaac Herzog, Tajani ha espresso ancora una volta la sua indignazione per l'attacco di Hamas del 7 ottobre alla popolazione civile israeliana attorno a Gaza e ha confermato la richiesta del governo italiano a quello israeliano di tutelare in ogni modo le vite dei civili palestinesi durante le operazioni militari.
Con MAE israeliano @Israel_katz abbiamo concordato di rafforzare iniziative umanitarie congiunte. in prima fila nell’assistenza alla popolazione palestinese. Pronti a curare in Italia 100 bambini di Gaza. Emozionante incontro con familiari ostaggi israeliani. pic.twitter.com/O9oQ83uAM1
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) January 25, 2024
"Sosteniamo con forza le azioni del governo israeliano contro le organizzazioni terroristiche e parallelamente vogliamo affrontare con i nostri amici israeliani la preparazione per un ritorno al confronto politico e diplomatico", ha dichiarato il titolare della Farnesina.
Dopo le operazioni militari a Gaza bisognerà individuare immediatamente un percorso politico per evitare che gli attuali scontri possano ripetersi e allargarsi ad altri conflitti nella regione. Ma bisognerà anche avviare il percorso politico che inevitabilmente dovrà portare a una formula indirizzata alla soluzione del 'due popoli, due Stati'
Tra gli argomenti affrontati con il capo dello Stato israeliano, Tajani ha evocato la necessita' della tutela dei cristiani, sia dei pochi rimasti a Gaza che degli arabi cristiani presenti in Cisgiordania. Il ministro degli Esteri si è recato anche a Ramallah, dove ha incontrato il presidente dell'Autorità' nazionale palestinese (Anp), Abu Mazen, e l'omologo palestinese Riyad al-Maliki. E' il primo ministro degli Esteri di un Paese Ue a incontrare la leadership palestinese dopo il massiccio attacco di Hamas in Israele lo scorso 7 ottobre