AGI - Gli oppositori dell'aborto hanno approfittato della tradizionale "Marcia per la vita" a Parigi per denunciare la sua inclusione nella Costituzione e la futura legge sul fine vita, due promesse fatte dal governo francese.
Questa manifestazione nazionale viene organizzata ogni anno in occasione dell'anniversario della legge Veil sull'interruzione volontaria della gravidanza (aborto), approvata il 17 gennaio 1975. Alcune attiviste del movimento femminista Femen sono apparse in topless prima della partenza del corteo, gridando in un megafono "la vostra opinione non conta, l'aborto è un diritto".
Oltre a cartelli che recitavano "la cura non è un omicidio" e "aborto=cuori spezzati", i manifestanti hanno scandito slogan come "Macron, Macron, non toccare gli embrioni".
Quest'anno gli organizzatori hanno sottolineato la loro opposizione all'inclusione dell'aborto nella Costituzione, promessa da Emmanuel Macron e che sarà discussa dall'Assemblea nazionale il 24 gennaio.
In un contesto di preoccupazione per il fatto che l'aborto è messo in discussione in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti, il testo del governo prevede di inserire nella Costituzione il fatto che "la legge determina le condizioni di esercizio della libertà garantita alla donna di ricorrere" all'aborto.
Gli organizzatori della marcia chiedono anche un'ecografia obbligatoria a partire dalla sesta settimana di gravidanza, in modo da "sentire il battito cardiaco del feto", e un periodo di riflessione di tre giorni prima di qualsiasi aborto.
Si chiede inoltre di "incoraggiare il parto anonimo" e di difendere "il diritto assoluto di obiezione di coscienza degli operatori sanitari e di proteggere la specifica clausola di coscienza". Secondo gli ultimi dati ufficiali, nel 2022 in Francia sono stati registrati 234.300 aborti.
Un altro tema all'ordine del giorno della manifestazione era il rifiuto di qualsiasi "legalizzazione del suicidio assistito e dell'eutanasia", a poche settimane dalla presentazione di un disegno di legge sul fine vita, annunciato per febbraio dal Consiglio dei ministri.