AGI - L'Europa è già stata impegnata nell'Oceano Indiano in una missione per tutelare la navigazione commerciale, ma le differenze tra EU NAVFOR Somalia - operazione Atalanta e l'operazione Aspides saranno marcate. Antonio Tajani ha sottolineato a margine del Consiglio affari Esteri a Bruxelles che è improbabile che la missione "preveda attacchi in territorio yemenita perché non è mai successo", però "ci sarà una protezione militare molto forte, determinata". Ne abbiamo parlato con Carlo Biffani, esperto di antiterrorismo e autore di 'L'inferno e il diluvio', istant book sul conflitto in Medio Oriente.
"Di certo sarà una missione con caratteristiche diverse da quella alla quale pure partecipammo, per contrastare la minaccia dei pirati" dice Biffani, "gli Houti non attaccano con barchini dotati di motori fuoribordo e fucili d'assalto e rappresentano ben altro tipo di minaccia. Le differenze in termini di assetti si basano soprattutto sull'approntamento di un dispositivo che possa adeguatamente rispondere al tema del contenimento e del contrasto a un tipo di minaccia che è completamente diversa da quella che fu affrontata a partire dal 2008".
Quali sono le differenze più evidenti nella capacità offensiva degli Houthi rispetto ai pirati somali?
"Come accennavo, i pirati somali si muovevano su navi-madre e attaccavano le navi commerciali, con commando che per quanto in grado di far male, erano piuttosto raccogliticcio, armati in maniera approssimativa e scarsissimamente addestrati. Basti pensare che per porre fine a quel pur pericoloso ed odioso fenomeno, bastò schierare delle navi da guerra che incrociavano a largo della Somalia e posizionare a bordo dei transiti personale armato con dotazioni consistenti unicamente in fucili d'assalto. In questo caso si tratta invece di 'aprire un ombrello' che garantisca la possibilità di neutralizzare in tempo reale il lancio di missili contro obiettivi navali".
Con quali mezzi?
"Si può ipotizzare che sia contemplato lo schieramento di navi portaerei e di altri assetti in grado di fornire sistemi di difesa sfruttando la Terza Dimensione ovvero quella dei cieli, di ascolto e di controllo radar ad ampissimo raggio. Si tratterà a mio avviso di un ingaggio molto strutturato con una componente importante in termini di interazione fra i paesi che vi parteciperanno ed una struttura di comando complessa".