AGI - Tra bandiere rosse con falce e martello e canzoni sovietiche, i comunisti russi hanno commemorato il centenario della morte di Lenin deponendo fiori al suo mausoleo sulla Piazza Rossa, tra rigide misure di sicurezza. Centinaia di comunisti, nostalgici dell'Unione Sovietica e curiosi sono accorsi nel cuore di Mosca per rendere omaggio al leader bolscevico, morto il 21 gennaio del 1924 a Gorki, periferia moscovita.
"Lenin è morto, ma è rimasto per sempre nell'umanità", ha detto Gennady Zyuganov, leader dei comunisti, parlando con i giornalisti sulla Piazza Rossa. Zyuganov ha anche sottolineato che il leader bolscevico ha tentato di creare "un nuovo mondo" governato dal lavoro, non dal capitale.
I membri del Partito comunista hanno spiegato che le basse temperature, intorno ai 15 gradi sotto zero, hanno ridotto l'afflusso di militanti e di pubblico in generale.
Le forze di sicurezza, che hanno schierato un potente dispositivo nelle vicinanze del Cremlino, hanno isolato metà della piazza e hanno installato metal detector agli ingressi del mausoleo.
Come accaduto in occasione del centenario della rivoluzione bolscevica nel 2017, il Cremlino ha messo a tacere l'anniversario della morte del fondatore dell'Urss.
Secondo i sondaggi, meno della metà dei russi ha un'opinione positiva di Lenin, a cui il presidente russo Vladimir Putin attribuisce la responsabilità della questione ucraina.