AGI - Un ringraziamento per la mediazione di Ankara per rilanciare l'accordo sull'export di grano tra Mosca e Kiev attraverso un corridoio sicuro nel Mar Nero dopo il passo indietro della Russia, la promessa di "rafforzare" la cooperazione in materia migratoria, e l'annuncio di un'intesa a breve tra Roma e Ankara per la gestione dei flussi dalla Libia. Questi, hanno fatto sapere fonti italiane, i temi chiave dell'incontro tra Giorgia Meloni e il presidente turco Recep Tayyp Erdogan a Istanbul.
Il faccia a faccia, prima visita bilaterale di Meloni in Turchia dopo diversi incontri tra i due leader a margine di eventi internazionali,è' durato circa due ore a palazzo Vahdettin, la residenza di Istanbul del presidente turco. Il bilaterale è stato l'occasione "per rinsaldare il rapporto tra due paesi partner, amici e alleati", hanno detto le stesse fonti.
Meloni, arrivata nella città sul Bosforo in tarda mattinata, si è concessa una passeggiata al Gran Bazar di Istanbul prima del faccia a faccia con Erdogan e ha "espresso grande apprezzamento per i costanti sforzi di mediazione diplomatica di Ankara" sulla guerra in Ucraina, "con particolare riferimento alla riattivazione della 'Black Sea Grain Initiative' per sbloccare l'invio del grano dai porti ucraini" dopo che nel luglio scorso la Russia non ha rinnovato l'accordo. L'incontro inoltre, "ha permesso un confronto sui grandi temi globali" in vista "della presidenza italiana del G7 con particolare riferimento alla guerra a Gaza e all'invasione russa in Ucraina", fa sapere palazzo Chigi.
Il nodo delle migrazioni
Tema chiave quello della gestione dei flussi migratori: Roma sottolinea che "la collaborazione dello scorso anno ha portato ad una riduzione del 56% dei flussi irregolari lungo il corridoio Italia- Turchia", e annuncia una "cooperazione in questo ambito sempre più stretta anche in relazione alla Libia dove i rispettivi Ministeri degli Esteri intendono concludere presto una intesa". I due Leader hanno discusso della sicurezza e dello sviluppo del Mediterraneo con un "focus particolare" proprio "sulla Libia, nonché del futuro dell'Africa anche in vista del prossimo Vertice di Roma.
La premier e il presidente turco hanno anche fatto il punto delle relazioni bilaterali in tutte le sue dimensioni: politiche e di difesa, economiche e culturali. "Lo stato delle relazioni economiche è eccellente, con un interscambio commerciale che ha superato i 25 miliardi di euro e si avvicina all'obbiettivo condiviso dai Governi di almeno 30 miliardi di interscambio entro il 2030". Infine, "sono state passate in rassegna le diverse opportunità economiche per le aziende italiane tra cui Leonardo nonché la possibilita' di organizzare quanto prima la Commissione congiunta economico commerciale Italia-Turchia assieme ad un business forum".
Una stretta relazione economica
Quello dei rapporti economici tra i due Paesi è un tema chiave: l'Italia è il quinto partner commerciale della Turchia, il secondo in Europa dopo la Germania e il primo nel bacino del Mediterraneo. Le esportazioni turche costituiscono il 5% delle importazioni italiane, e il Made in Italy rappresenta il 4% delle importazioni turche. Una partnership sviluppata sopratutto grazie alle collaborazioni nella produzione di automobili, prodotti chimici, tessili, turismo, infrastrutture, difesa ed energia, che il governo di Ankara è deciso a sviluppare ulteriormente.
L'obiettivo dichiarato da Erdogan è far crescere l'interscambio commerciale tra i due Paesi: nei primi 6 mesi del 2023 si sono sfiorati i 16 miliardi di dollari e nell'anno trascorso, anche se mancano dati definitivi, la soglia dei 30 miliardi di interscambio commerciale è stata probabilmente superata. Numeri in crescita, considerando che il 2022 si era chiuso a quota 26,4 miliardi, con una crescita significativa rispetto al 2021, quando il dato si fermò a 20 miliardi di dollari.