AGI - Israele e Hamas, in guerra nella Striscia di Gaza, hanno raggiunto un accordo per l'ingresso di aiuti umanitari per la popolazione del territorio palestinese e di medicinali per gli ostaggi israeliani, lo ha annunciato il ministero degli Esteri del Qatar. L'accordo, negoziato da Doha e Francia, riguarda "l'ingresso di un carico di aiuti umanitari per i civili nella Striscia di Gaza, in particolare nelle zone più colpite, in cambio della consegna di medicinali agli ostaggi", secondo il portavoce del ministero, Majed al-Ansari.
"I medicinali e gli aiuti saranno inviati domani (mercoledì) alla città di Al-Arich" in Egitto, "a bordo di due aerei delle forze armate del Qatar, in vista del loro trasferimento nella Striscia di Gaza", ha aggiunto Ansari, citato dall'agenzia di stampa ufficiale del Qatar (QNA). Secondo le autorità israeliane, più di 130 delle 250 persone rapite nel sud di Israele durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre sono ancora disperse e almeno 25 di loro sono morte senza che i loro corpi siano stati restituiti.
Circa un centinaio di ostaggi sono stati rilasciati durante la tregua dei combattimenti di fine novembre, in cambio del rilascio da parte di Israele di prigionieri palestinesi, scambio già negoziato attraverso il Qatar. Almeno un terzo degli ostaggi soffre di malattie croniche e necessita di cure, secondo un rapporto pubblicato il 9 gennaio da un gruppo di famiglie di ostaggi, "Riportateli a casa ora".
"Molti altri sono stati feriti" durante il rapimento e necessitano di cure, e alcuni soffrono di patologie legate alle condizioni di prigionia, secondo il gruppo. Un diplomatico che ha familiarità con i colloqui ha dichiarato che l'accordo ha fatto seguito a una visita in Qatar delle famiglie degli ostaggi e a un incontro con il primo ministro dello Stato del Golfo.
"Il Qatar ha intensificato gli sforzi con Hamas e Israele per affrontare la necessità di fornire medicinali agli ostaggi e ai civili palestinesi a Gaza", ha dichiarato il diplomatico a condizione di anonimato, sottolineando che entrambe le parti hanno risposto favorevolmente. Ha aggiunto che i mediatori stavano lavorando per definire i dettagli e stavano discutendo con le ONG internazionali gli aspetti logistici delle consegne, specificando che queste discussioni erano separate dagli sforzi fatti per un cessate il fuoco.