AGI - Israele continuerà la guerra fino a quando non raggiungerà tutti gli obiettivi, che sono l'eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà pIù una minaccia per il paese. Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel corso di una conferenza stampa in coincidenza con il 100esimo giorno dall'attacco di Hamas a Israele; e poi ha aggiunto: "Ripristineremo la sicurezza e nessuno ci fermerà, nè l'Aia nè l'asse del male". Lo riferisce il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
Il premier israeliano fa riferimento al processo in corso di fronte alla Corte internazionale dell'Aia che si è mosso dopo un'accusa di genocidio per la distruzione del popolo palestinese a Gaza da parte del Sudafrica. I due paesi hanno presentato le proprie arringhe, ora la corte potrebbe pronunciarsi in alcune settimane, ordinando il cessate il fuoco. Tuttavia, le sentenze di questo organo hanno un limite oggettivo rischiando di rimanere lettera morta, mostrando la difficoltà di far rispettare il diritto internazionale umanitario nei contesti di guerra.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha assicurato che "quel che è successo il 7 ottobre non accadrà più. A questo scopo -ha aggiunto - domani presenteremo una legge finanziaria che porterà più soldi alla difesa".
Netanyahu ha sottolineato che Israele continuerà "la guerra fino alla fine senza compromessi. Ho detto al segretario di Stato americano Antony Blinken - ha sottolineato- che continueremo fino a quando non elimineremo Hamas e gli ho detto che questa non è solo la nostra guerra, ma anche la vostra".
Migliaia in piazza per chiedere "elezioni subito"
Migliaia di persone stanno manifestando a piazza Habima a Tel Aviv per chiedere "elezioni subito", una delle tante manifestazioni che segnano i 100 giorni dall'attacco di Hamas nel Sud di Israele. Molti di coloro che sono tra la folla sventolano bandiere israeliane e alcuni indossano magliette che proclamano di essere "fedeli alla Dichiarazione di Indipendenza".
Centinaia di persone partecipano a una marcia di protesta anche in altre parti di Israele, per esempio a Haifa, chiedendo le dimissioni del primo ministro Benjamin Netanyahu e del suo governo. Lo riferisce la stampa locale. Intanto in questi minuti è attesa una conferenza stampa del premier.
I parenti manifestano per la liberazione degli ostaggi
In vista, domani, del 100esimo giorno dal rapimento degli ostaggi israeliani a Gaza, i loro parenti si stanno preparando per 24 ore di mobilitazione per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica e delle autorità mondiali sul loro dramma.
Come riportano i media locali, una ricostruzione del tunnel di Hamas sarà ufficialmente inaugurata questo pomeriggio in Piazza degli Ostaggi, a Tel Aviv. Gli eventi inizieranno formalmente alle 20 (le 19 in Italia) con una manifestazione a Tel Aviv con discorsi dell'ambasciatore americano Jack Lew e dell'ex presidente della Corte Suprema Dorit Beinisch.
Una delle donne rilasciate, Raz Ben-Ami, il cui marito Ohad è ancora detenuto a Gaza, parlerà per la prima volta dal suo rilascio. Interverrà anche il premio Nobel per la chimica Aaron Ciechanover.
Alla manifestazione parleranno diversi parenti dei circa 130 ostaggi ancora detenuti a Gaza.
Secondo gli organizzatori, gli eventi nelle ore successive includeranno una rievocazione di quanto avvenuto al rave Nova, dalle 06:29 di domani (ora locale) l'orario in cui il 7 ottobre è iniziato l'assalto di Hamas; previsti per domani anche i discorsi del presidente Isaac Herzog, dei membri del gabinetto e di altri leader. In programma domani anche una manifestazione a Gerusalemme e in città di tutto il mondo, tra cui Londra, New York e Parigi.