AGI - Il governo britannico ha annunciato i piani per quella che ha dichiarato essere la "più grande espansione dell'energia nucleare del Paese da 70 anni a questa parte, per rafforzare l'indipendenza energetica e raggiungere gli obiettivi di emissione di carbonio".
La Civil Nuclear Roadmap prevede l'esplorazione della costruzione di una nuova centrale, 300 milioni di sterline (382 milioni di dollari) di investimenti per la produzione di un combustibile avanzato all'uranio e una "regolamentazione più intelligente". Nel complesso, queste misure quadruplicherebbero l'energia nucleare britannica entro il 2050, portandola a 24 gigawatt, sufficienti a fornire un quarto del fabbisogno elettrico del Regno Unito.
"Il nucleare è l'antidoto perfetto alle sfide energetiche che la Gran Bretagna deve affrontare: è verde, più economico nel lungo periodo e garantirà la sicurezza energetica del Regno Unito", ha dichiarato il Primo Ministro Rishi Sunak. "Questa è la decisione giusta a lungo termine ed è il passo successivo del nostro impegno verso l'energia nucleare, che ci mette sulla strada giusta per raggiungere l'obiettivo zero entro il 2050 in modo misurato e sostenibile", ha aggiunto.
Il governo afferma di essere impegnato a raggiungere l'obiettivo dell'azzeramento delle emissioni entro il 2050, ma è finito sotto tiro dopo aver annunciato, la scorsa estate, che rilascerà "centinaia" di nuove licenze per il petrolio e il gas nel Mare del Nord. È anche alle prese con una crisi del costo della vita, in parte causata dall'impennata dei prezzi del petrolio e del gas in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Il ministro dell'Energia Claire Coutinho ha dichiarato che i piani significherebbero che il Regno Unito "non sarà mai più tenuto in ostaggio per l'energia da tiranni come Vladimir Putin".