AGI - Show di Donald Trump alla Corte Suprema dello Stato di New York, dove l'ex presidente degli Stati Uniti è imputato in un processo per frode finanziaria e bancaria assieme a tre dei suoi figli e al management della Trump Organization. Trump ha attaccato la corte, il giudice e l'attorney general in un monologo che nessuno è riuscito a controllare. Dopo la richiesta dei legali, fatta durante l'udienza, per lasciar parlare brevemente il loro assistito, il tycoon si è scagliato a testa bassa contro tutti parlando di nuovo di "caccia alle streghe".
Il giudice Arthur Engoron aveva chiesto a Trump se fosse disposto a parlare attenendosi solo al caso. "Beh, vostro onore - aveva risposto l'ex presidente degli Stati Uniti - io penso che questo caso vada oltre i fatti. E i fatti sono dichiarazioni finanziarie perfette e il fatto che non ci sono stati testimoni contro di me. Le banche hanno riavuto tutti i loro soldi. Sono stati dei prestiti andati alla grande". L'ex presidente è accusato di aver gonfiato il valore dei propri beni per ottenere prestiti bancari per centinaia di milioni di dollari.
"Sono un innocente perseguitato"
"Io sono un uomo innocente - ha aggiunto Trump - sono perseguitato da qualcuno che corre per un incarico", probabile riferimento all'attorney general dello Stato di New York Letitia James, che lo ha portato a processo. "Non ho commesso alcuna frode", ha continuato il magnate sotto lo sguardo attonito del giudice del tribunale, Arthur Engoron.
L'ex presidente degli Stati Uniti ha poi accusato James di odiarlo: "Odia Trump e usa Trump per farsi eleggere". Mentre il giudice stava chiedendo al legale di "controllare" il suo cliente, Trump è andato avanti con il suo monologo: "Non ho fatto niente di male". Poi ha detto che dovrebbe essere James a "dovermi risarcire" per tutto quello che ha passato. Engoron gli ha tolto la parola, dicendo più volte al legale dell'imputato "questa cosa andava fatta in un altro modo".
"L'intero caso si basa su accuse create per seguire un'agenda politica", ha sostenuto Christopher Kise, uno dei legali di Donald Trump, in apertura di udienza. "Nessun testimone - ha aggiunto nell'arringa Kise - è venuto in quest'aula, vostro onore, e ha detto che c'è stata una frode".
"Il procuratore James? Una squilibrata"
In una conferenza stampa improvvisata, al 40 Wall Street di Manhattan, Donald Trump, lasciata l'aula del tribunale di New York, è quindi tornato ad attaccare James, definendola una "squilibrata". "Non hanno prove - ha dichiarato - non hanno nessuna prova contro". Poi ha sostenuto che la magistrata soffra di "una grave sindrome da squilibrio".
"È una caccia alle streghe nel senso più vero del termine - ha aggiunto - è un'interferenza elettorale". Il tycoon ha sostenuto l'idea che ci sia un "complotto" per far rieleggere Joe Biden. "È' come stare in un Paese del terzo mondo - ha continuato - una repubblica delle banane". ù
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Trump ha dichiarato che andrà a "tutti i processi", incluso quello che riguarda il trasferimento a Mar-a-Lago di documenti riservati presi dalla Casa Bianca al momento di lasciare la presidenza. "Non ho fatto niente di male", ha ripetuto. Alla fine della conferenza stampa, decine di sostenitori di Trump, che erano entrati nell'edificio, hanno invocato il suo nome.