AGI - Gli alleati regionali hanno detto al segretario di Stato Usa Antony Blinken che "l'escalation non è nell'interesse di nessuno". "Nessuno vuole vedere aperti più fronti in questo conflitto", aggiunge, affermando che "i paesi della regione stanno usando la loro influenza per assicurarsi che ciò non accada".
"Sosteniamo fermamente la tesi secondo cui gli israeliani hanno bisogno di conoscere la sicurezza in modo da poter tornare alle loro case nel nord di Israele", afferma Blinken. "Allo stesso modo, noi crediamo, e il governo di Israele crede, che la via diplomatica sia il modo migliore per raggiungere tale sicurezza".
Antony Blinken sostiene che gli Stati Uniti vogliono che la guerra "finisca il prima possibile ma è fondamentale che Israele raggiunga il suo legittimo obiettivo di assicurarsi che il 7 ottobre non possa mai più verificarsi". Nella conferenza stampa a Tel Aviv, il segretario di Stato Usa attribuisce tutta la colpa delle sofferenze causate dalla guerra direttamente ad Hamas: "Allo stesso tempo è molto importante ricordare che ognuno ha delle scelte da fare, e questo include Hamas. Hamas avrebbe potuto porre fine a tutto questo l'8 ottobre non nascondendosi dietro i civili, deponendo le armi, arrendendosi, liberando gli ostaggi. Nessuna di queste sofferenze ci sarebbe stata se Hamas non avesse fatto ciò che ha fatto il 7 ottobre e se da allora in poi avesse preso decisioni diverse". "E anche questa situazione potrebbe finire domani se Hamas prendesse queste decisioni".
Nel corso della Conferenza stampa, il segretario di Stato americano, in missione in Medio Oriente ha sottolineato anche che a Gaza i civili "e in particolare i bambini stanno pagando un prezzo troppo alto".
È necessario che "più cibo, acqua e medicine" arrivino a Gaza e arrivino alle persone che ne hanno bisogno, ha detto nella conferenza stampa di stasera a Tel Aviv il segretario di Stato Usa Antony Blinken, sottolineando che Israele deve fare tutto il possibile per consentire agli aiuti di spostarsi in modo sicuro in tutta Gaza.