AGI - Entro tre anni in Corea del Sud sarà vietato consumare carne di cane, molto diffusa nella tradizione culinaria nazionale, e chi commetterà infrazioni rischierà fino a tre anni di carcere. Lo prevede una legge storica approvata all'unanimità dal Parlamento sudcoreano. Il provvedimento legislativo prevede sanzioni pesanti per chi alleverà, farà abbattere, venderà cani a fini alimentari, con una pena detentiva fino a tre anni e una multa di circa 20 mila euro.
Sollievo e grande plauso alla legge, accolta come "una svolta storica" da parte della classe politica e delle associazioni ambientaliste, da anni impegnate in una battaglia giuridica e mediatica contro gli allevamenti e il consumo di carne di cane. "Non ci sarà più alcun motivo per trattarci come un Paese mangiatore di cani", ha dichiarato Thae Yong-ho, deputato del partito di maggioranza, all'origine del testo.
"Mi si spezza il cuore pensando ai milioni di cani per i quali il cambiamento arriva troppo tardi, ma sono lieta che la Corea del Sud possa chiudere questo miserabile capitolo della nostra storia e guardare avanti verso un futuro amico dei cani", ha reagito JungAh Chae, direttrice esecutiva dell'organizzazione Humane Society International/Korea. Secondo le stime degli attivisti per i diritti degli animali, nel Paese la macellazione di cani a scopo alimentare potrebbe arrivare fino a un milione di esemplari all'anno, inseriti nei menù di tutti i ristoranti.
La carne di cane fa parte da tempo della cucina sudcoreana, ma il suo consumo è diminuito drasticamente negli ultimi anni e sempre più cittadini adottano animali domestici. Sopratutto tra i giovani mangiare carne di cane è già diventato un tabù, quindi negli ultimi tempi è aumentata la pressione sul governo per l'adozione di una legislazione in materia. La votazione dei deputati è il punto di arrivo di un percorso di sensibilizzazione e di attenzione politica sull'argomento.
Il presidente Yoon Suk Yeol, eletto nel 2022, è un amante dichiarato degli animali: ha adottato diversi cani e gatti randagi con la first lady, Kim Keon Hee, voce molto critica sul consumo di quel tipo di carne. Il suo predecessore Moon Jae-in, noto anche lui per il suo affetto per i cani, aveva già suggerito cautamente nel 2021 di vietarne il consumo.
L'ex presidente era padrone di tre cani, tra cui Tory, un bastardino meticcio adottato da un canile, il primo ad essere salvato dal destino della macellazione per il consumo alimentare, quando entrò con tutti gli onori nella Casa Blu, il palazzo presidenziale. Finora i precedenti tentativi di divieto sono stati osteggiati dalla forte opposizione degli allevatori, una vera e propria lobby, a capo di circa 1.100 allevamenti di cani. Di fatto il disegno di legge prevede anche un indennizzo affinché le imprese possano ritirarsi dal commercio.
Per l'associazione Animal Liberation Wave, il voto odierno deve essere "un punto di partenza per la liberazione dei cani, ma anche per considerare altri standard e un futuro per altre specie animali soggette a sfruttamento industriale, come mucche, maiali, polli".