AGi - "Il nostro account ha perso oltre 7.000 follower a dicembre. Continuiamo a chiedere il tuo impegno". Era più di un allarme quello che arriva dall'account X (ex Twitter) del museo di Auschwitz, soprattutto in vista della giornata della memoria. "Fai parte di questa incredibile comunità e aiutaci a mantenere viva la memoria", si leggeva in un post pubblicato il primo giorno dell'anno. Un segnale non positivo che ha destato più di una preoccupazione anche per un account che nel tempo ha raccolto più di 1,5 di seguaci.
Our account has lost over 7,000 followers in December.
— Auschwitz Memorial (@AuschwitzMuseum) January 1, 2024
We continue to ask for your engagement. You create this incredible community and help us keep the memory alive.
Support @AuschwitzMuseum and amplify our voice. pic.twitter.com/hbW13PfIGX
L'appello ha dato i suoi frutti. Sul profilo (Auschwitz Memorial) in appena 24 ore sono sbarcati oltre 58 mila nuovi fan. Una risposta efficace per bloccare, fin da subito, una pericolosa deriva.
Thanks to your support, over 53,000 people have joined @AuschwitzMuseum since yesterday.
— Auschwitz Memorial (@AuschwitzMuseum) January 2, 2024
We remind you that you can also follow us on:
#Threads: https://t.co/iZ4aZLLUwi#Mastodon: https://t.co/bo3g0M3G3J
Together we preserve memory about the tragic history of #Auschwitz. https://t.co/uroOXEWzu5
Le motivazioni dell'abbandono
I messaggi sotto al post per giustificare l'allontanamento seguono due filoni molto diversi. C'è chi ha invitato i social media manager a spostare tutto su Threads, il nuovo social lanciato da Zuckerberg (il Museo è già presente con un suo account), spiegando che molte persone stanno compiendo questo 'trasloco'. E chi invece ha accusato l'ente di non fare abbastanza per combattere ciò che sta succedendo in Palestina e, in particolare, nella Striscia di Gaza. Il "defollow" infatti è in molti casi dovuto all'escalation della guerra tra Israele e Hamas e alle conseguenti prese di posizioni di molti contro le azioni di Tel Aviv.