AGI- Domani, 23 dicembre, sarà giornata di lutto a livello nazionale nella Repubblica Ceca, sotto shock per la strage nell'università di Praga dove uno studente ha sparato e ucciso 14 persone, ferendone 25 delle quali una decina versano in gravissime condizioni.
Il giovane, senza precedenti penali ma descritto dai vicini come un "nerd" introverso e affascinato dalle armi, è morto: aveva subito ferite gravissime e non è chiaro se si sia ucciso o sia stato colpito a morte dalla polizia. Secondo i media locali, era stato ispirato da una sparatoria fatta da una ragazza di 14 anni in Russia due settimane fa.
La polizia ritiene che l'attentatore abbia ucciso suo padre, un uomo di 55 anni, che era stato trovato priva di vita ieri all'alba nella sua casa. La polizia indaga anche sull'ipotesi che l'omicida sia responsabile di un duplice assassinio avvenuto nei giorni scorsi nella foresta di Klanovice.
Il piano era stato annunciato via Telegram, "voglio sparare a scuola e magari suicidarmi". Il ministro dell'Interno ceco, Vit Rakusan, ha assicurato che non c'è nessuna indicazione che l'accaduto, avvenuto nell'edificio della facoltà di lettere dell'università, abbia "alcun collegamento con il terrorismo internazionale".
Per domani il premier Petr Fiala ha invitato tutti a un minuto di silenzio a mezzogiorno quando suoneranno le campane; anche le bandiere degli edifici governativi sventoleranno a mezz'asta per tutta la giornata di sabato.