AGI - Il popolo palestinese "si sente abbandonato dalla comunità internazionale e tradito dalla sua incapacità di agire di fronte a una delle peggiori catastrofi umanitarie del nostro tempo". L'appello è di Philippe Lazzarini, direttore dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), al secondo Forum Globale per i Rifugiati.
"Ora hanno consapevolezza che le vite umane non vengono considerate allo stesso modo, che i diritti umani non sono universali, e questo avrà ripercussioni molto gravi", ha detto il rappresentante dell'UNRWA, l'agenzia che ha subito il maggior numero di morti in un singolo conflitto dalla creazione delle Nazioni Unite (più di 130 dal 7 ottobre).
Lazzarini ha affermato che il conflitto israelo-palestinese "è stato messo da parte per troppo tempo" e che "il processo politico deve riprendere con urgenza per fermare la spirale di violenza". "Sia Israele che la Palestina devono avere uno Stato per avere pace e stabilità, e questo richiederà molti sforzi per guarire entrambe le comunità in modo che possano vivere insieme".
Il leader dell'agenzia Onu ha appena visitato Gaza, ha descritto la situazione nella Striscia come "infernale", anche nel sud del territorio, "dove normalmente vivono 280.000 persone e ora ce ne sono un milione, senza le infrastrutture e le risorse per assistere una tale popolazione".
I arrived at the Global Refugee Forum straight from #Gaza & I have to say, it is a living hell.
— Philippe Lazzarini (@UNLazzarini) December 13, 2023
People of Gaza are running out of time & options as they face bombardment, deprivation & disease in an ever-ever-shrinking space.
My full remarks #GRF2023https://t.co/UtJVXHBNQd pic.twitter.com/2NOdex4718
"Nei rifugi dell'UNRWA, le famiglie vivono in spazi minuscoli, separate l'una dall'altra solo da coperte, e questo vale solo per i più fortunati". La popolazione civile palestinese è sempre più "affamata e disperata". "Il solo arrivo di un camion (con possibili aiuti) accende la folla", ha raccontato il capo dell'UNRWA, spiegando che intere famiglie di sei o sette membri sono a volte costrette a passare un'intera giornata a condividere una bottiglia d'acqua o una sola scatoletta di tonno.
"Non esagero, la situazione è disumana e l'ordine civile sta crollando, i palestinesi hanno raggiunto il limite della sopportazione umana, sopportando condizioni insopportabili e con il confine così vicino", ha lamentato il rappresentante delle Nazioni Unite. Gli stessi lavoratori dell'UNRWA, ha aggiunto, condividono la stessa situazione: molti portano i loro figli sul posto di lavoro "per garantire la loro sicurezza, o perché se dovessero morire, almeno morirebbero insieme".
"A volte chiedo loro come fanno a sopportarlo, un collega di recente mi ha detto che per diversi giorni si ritira in un angolo a piangere", ha detto Lazzarini al forum di Ginevra, dove ha sede l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
La Palestina, ha aggiunto Lazzarini, "si trova nel capitolo più buio della sua storia iniziata nel 1948, già molto dolorosa, e che ha avuto più di 75 anni di sfollamento, di non trovare soluzioni giuste e durature per i rifugiati". Il capo dell'Unrwa ha anche approfittato del forum globale per denunciare l'uso di un linguaggio "disumanizzante e peggiorativo" nei media e nei social network contro i palestinesi. "Sono sconcertato dalle campagne di diffamazione contro i palestinesi e coloro che li proteggono, che devono aiutarci a resistere a questo odio e a respingere tutte queste ripetute accuse".