AGI - L'attrice francese Emmanuelle Debever, 60 anni, si è suicidata gettandosi nella Senna a Parigi. È successo lo scorso 7 dicembre, giorno in cui è stato trasmesso dalla tv France 2 il programma 'Complement d'enquetè che aveva rivelato il 'lato oscuro' dell'attore Gerard Depardieu, ma i giornali francesi ne danno notizia oggi. L'annuncio della scomparsa è stato dato dall'Institut national de l'audiovisuel (Ina) sul suo account X.
La notizia diffusa dai social è stata rilanciata e approfondita oggi da diversi media, tra cui la giornalista di Libèration, Camille Nevers.
Debever, 60 anni, non era un volto molto noto dal pubblico francese ma veniva ricordata soprattutto per la parte di Louison accanto a Depardieu nel celebre film Danton, uscito nel 1983. Successivamente ha avuto ruoli nelle serie Joelle Mozart, Pause Cafè, Mèdecins de Nuit e nelle Indagini del commissario Maigret.
L'attrice, apprezzata per il suo talento, era conosciuta anche per non avere peli sulla lingua e non faceva sconti a nessuno, neanche all'iconico Depardieu.
La stampa francese ripropone un suo post pubblicato su Facebook in data 6 giugno 2019, nel quale la defunta attrice uscì dal silenzio per raccontare della sua esperienza diretta accanto a Depardieu sul set. "Monsieur Depardieu. Oggi assolto dall'accusa di stupro e violenza sessuale. Nessun commento", scrisse quattro anni fa sul social, prima di tornare su una dolorosa vicenda subita in prima persona durante le riprese del film Danton del regista Andrzej Wajda, nel quale interpretava Louison, la giovanissima sposa del protagonista.
Approfittando dell'intimità all'interno di una carrozza, infilò la sua grossa zampa sotto le mie gonne, per sentirsi presumibilmente meglio. Io non glielo permisi", aveva confidato Debever, 19enne su quel famigerato set mentre il suo aggressore ne aveva 33. Il suo post era accompagnato da una foto d'archivio della scena in cui, giovane attrice dallo sguardo perso, si trovava con Depardieu in una carrozza mentre dallo sportello stavano osservando la scena di una testa decapitata al patibolo.
Ad aggiungere ulteriore tragicità alla morte dell'attrice, sopraggiunta il 7 dicembre, e un fiume di reazioni dal mondo del cinema, sono le circostanze del suo decesso, con una coincidenza da alcuni definita "agghiacciante". Secondo fonti concordanti, Debever si sarebbe gettata nelle acque gelide della Senna proprio nel giorno in cui in tv veniva diffuso un documentario su Depardieu intitolato 'Complèment d'enquetè, un programma dell'emittente France 2 che ha ulteriormente rivelato il lato oscuro del famoso attore, ormai sempre più vicino al tramonto. Ad aver scosso alcuni attori e registi e l'opinione pubblica francese sono stati nuovi video shock in cui Depardieu rivolge parole oscene a una bambina in Corea del Nord.
Sulla scia del programma, l'attrice Anouk Grinberg, anche lei 60enne, ha testimoniato che "tutti quelli che hanno lavorato con Depardieu nel cinema sanno che attacca le donne, verbalmente o fisicamente". Grinberg, che ha condiviso diversi set con lui, ha dichiarato che "essere un mostro sacro del cinema francese lo ha autorizzato a diventare un mostro tout court", denunciando "un certo compiacimento dell'industria cinematografica nei confronti dell'attore, un'indifferenza incomprensibile e assordante" sui suoi comportamenti.
A uscire dal silenzio è stato anche il regista Fabien Onteniente, che ha diretto Depardieu sul set del suo film 'Disco', nel 2007, durante il quale si sarebbe reso colpevole di aggressione sessuale ai danni dell'attrice Hèlène Darras, che pochi giorni fa ha sporto formale denuncia a carico dell'attore. La prima ad aver sporto denuncia per due stupri nel 2018 è stata l'attrice Charlotte Arnould. Dopo essere stato incriminato per stupro e violenza sessuale, nei giorni scorsi Depardieu è stato denunciato una seconda volta per violenza sessuale da parte dell'attrice Hèlène Darras. Inoltre, 13 donne lo hanno accusato di violenza sessuale lo scorso aprile, nelle colonne di Mèdiapart.