AGI - Per le organizzazioni ambientaliste e gli analisti climatici la nuova bozza del Bilancio Globale pubblicata dalla Presidenza della COP28 di Dubai è un "miglioramento" e un "riconoscimento collettivo" che dobbiamo avanzare verso l'eliminazione dei combustibili fossili. Ma chiedono più ambizione per affrontare una "trasformazione".Stephen Cornelius, vicedirettore del WWF per l'energia globale e il clima, ha affermato che questo testo è "un miglioramento assolutamente necessario rispetto all'ultima versione, che ha giustamente suscitato indignazione. Il linguaggio sui combustibili fossili è molto migliorato, ma non arriva ancora al punto di richiedere il totale eliminazione di carbone, petrolio e gas".
In reazione a questa nuova bozza, pubblicata dopo più di una giornata di intensi negoziati, Cornelius ha sottolineato che l'ambizione del risultato del Bilancio Globale "definirà l'eredità della Cop28. I paesi devono approfittare di queste ultime ore per promuovere un accordo equilibrato, un testo più ambizioso e pienamente allineato con la prevenzione delle conseguenze più devastanti della crisi climatica”.
D'altra parte, Tom Evans, analista del think tank E3G, esperto di diplomazia climatica e osservatore di questi processi, ha sottolinea che l'eventuale adozione di questo testo sarà la prova del "riconoscimento collettivo della necessità di abbandonare i combustibili fossili e muoversi verso un futuro più pulito." Tuttavia, ha riconosciuto, pur "aiutando a evitare il disastro a Dubai, non impedisce il disastro sul pianeta".
Da parte sua, il capo della delegazione di Greenpeace International, Kaisa Kosonen, ha precisato che il documento “non è ancora la decisione di cui il mondo ha bisogno”, ma ha ammesso che “ci sono miglioramenti rispetto alle bozze precedenti”, dato che “C’è un appello all’abbandono dei combustibili fossili”.
Tuttavia, ha osservato, ciò che serve ora è “l’eliminazione graduale dei combustibili fossili senza tutte queste pericolose distrazioni e false soluzioni”, così come “un impegno più forte a sostenere finanziariamente i Paesi del sud del mondo” nella transizione, insieme al riconoscimento che quelli del nord devono agire più rapidamente.