AGI - Le truppe israeliane sono impegnate in furiosi combattimenti con i miliziani di Hamas nel cuore della principale città del sud di Gaza, dove si ritiene si nasconda la mente degli attacchi del 7 ottobre. Dopo aver sfondato le difese di Hamas a Khan Yunis, fanteria, carri armati, mezzi corazzati e bulldozer hanno costretto i civili già sfollati a fuggire nuovamente.
Hamas rivendica la distruzione di una ventina di veicoli militari a Khan Yunis e Beit Lahia, nel nord del territorio, mentre l'esercito israeliano sostiene di aver effettuato "incursioni mirate nel cuore della città", dove ha trovato e distrutto 30 tunnel. Lo stesso primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato che le forze israeliane hanno circondato la casa del capo di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, senza però riuscire a trovarlo.
Sinwar, accusato di essere una delle menti degli attacchi del 7 ottobre, non è stato visto in pubblico durante la guerra, e Israele lo ha indicato insieme con Mohammed Deif, leader delle Brigate Ezzedin al Qassam, l'ala armata di Hamas, come principale obiettivo militare. Ma le organizzazioni umanitarie hanno avvertito che la diffusione della guerra nel sud della Striscia lascerà i civili fuggiti dal nord, senza un posto dove andare.
Gran parte della parte settentrionale di Gaza è già stata ridotta in macerie da violenti combattimenti e bombardamenti, provocando lo sfollamento di 1,9 milioni di persone secondo i dati delle Nazioni Unite. Molti civili sono fuggiti a Khan Yunis quando Israele ha ordinato loro di evacuare il nord. Ora vengono spinti più a sud, a Rafah, al confine con l'Egitto.
Un attacco in un quartiere residenziale di Rafah ha provocato 17 morti e decine di feriti, ha detto il ministero della sanità di Hamas. L'esercito israeliano ha detto di aver colpito circa 250 obiettivi a Gaza nelle ultime 24 ore e che le truppe hanno trovato un importante deposito di armi vicino a una clinica e una scuola nel nord del territorio. Secondo l'esercito israeliano, tre soldati israeliani sono stati uccisi mercoledi' nei combattimenti a Gaza.
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che "l'ordine pubblico collasserà presto a causa delle condizioni disperate" di Gaza, con "implicazioni potenzialmente irreversibili per i palestinesi nel loro insieme". In risposta il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen si è scagliato contro Guterres, affermando che il suo mandato era "un pericolo per la pace nel mondo".
"Anche noi vogliamo che questa guerra finisca", ha detto ai giornalisti il portavoce del governo israeliano Eylon Levy, "ma può finire solo in modo da garantire che Hamas non possa mai più attaccare il nostro popolo". Mercoledì Israele ha approvato un aumento "minimo" delle forniture di carburante a Gaza, per prevenire un "collasso umanitario e lo scoppio di epidemie nel sud della Striscia di Gaza", ha riferito l'ufficio di Netanyahu.