AGI - Sono 316 i morti a Gaza dalla ripresa dei combattimenti, secondo le cifre del ministero della Salute di Gaza. Altri 664 sono stati segnalati come feriti. Altre centinaia di vittime sono rimaste bloccate sotto le macerie. Secondo il ministero, il numero totale di vittime dall'inizio del conflitto è di 15.523, con 41.316 feriti.
Dieci soldati e un civile feriti in un attacco con missili anticarro nel nord di Israele, lo scrive Haaretz. Il portavoce dell'ospedale Ziv ha dichiarato che i feriti sono stati colpiti da schegge dopo che un missile anticarro è stato sparato contro un veicolo dell'esercito vicino a Beit Hillel, una piccola comunità nel nord di Israele.
La Casa Bianca: "Israele si sta impegnando per ridurre le vittime civili"
La Casa Bianca ha dichiarato che Israele sta "facendo sforzi" per ridurre al minimo le vittime civili a Gaza da quando sono ripresi i combattimenti dopo una tregua di sette giorni, mentre si intensificano gli appelli della comunità internazionale a proteggere i civili palestinesi. "Pensiamo che siano stati ricettivi ai nostri messaggi sul tentativo di ridurre al minimo le vittime civili", ha dichiarato alla televisione ABC John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca.
L'esercito israeliano ha ripreso l'offensiva nel nord di Gaza "in modo più ridotto e preciso", ha aggiunto, sottolineando che negli ultimi due giorni Israele ha pubblicato una mappa online dei luoghi in cui i civili possono trovare rifugio e fuggire dai combattimenti. "Non ci sono molti eserciti moderni che lo farebbero", ha continuato Kirby. "Stanno facendo degli sforzi".
Gaza, ospedali nel caos
Mentre il Papa insiste nel chiedere una tregua e nel deplorare la fine di quella della scorsa settimana, il capo dell'Oms si dice "pietrificato" e "senza parole" per quanto accade a Gaza, dove gli ospedali sono ormai pieni di feriti che non si riescono a curare.
Il conflitto ripreso ieri fra Israele e Hamas va avanti sanguinoso, con i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, che hanno già provocato centinaia di morti negli ultimi due giorni, e i razzi di Hamas sulle principali città di Israele, a partire da Tel Aviv, mentre le sirene continuano a suonare nelle comunità vicino al confine.
Sale la pressione internazionale per proteggere i civili e dagli Stati Uniti si parla dell'apertura di Israele a garantire alcune ampie zone di sicurezza nel Sud della Striscia. Le forze armate israeliane, che oggi hanno annunciato la morte di altri due soldati, hanno detto di avere localizzato 800 tunnel sotterranei a Gaza dall'inizio della guerra il 7 ottobre e di averne distrutti 500.
Difficile il conto delle vittime: secondo un portavoce di Hamas che ha parlato con la tv Al-Jazeera, sarebbero addirittura 700 i palestinesi uccisi nelle ultime 24 ore (ieri, Hamas aveva dato un bilancio complessivo di oltre 15.200 morti dall'inizio del conflitto) mentre gli sfollati sono un milione e mezzo. Oggi dovrebbero lasciare la Striscia altre 600 persone con passaporti stranieri: in particolare, tedeschi, norvegesi, grechi, turchi e filippini.
"Lo abbiamo detto fin dal primo giorno: il prezzo da pagare per il rilascio dei prigionieri sionisti sara' il rilascio di tutti i nostri prigionieri - dopo un cessate il fuoco", ha dichiarato ieri Saleh al-Arouri, vice capo dell'ufficio politico di Hamas.
Intanto, l'aviazione britannica ha annunciato che manderà aerei da ricognizione, disarmati, per localizzare gli ostaggi ancora prigionieri nella Striscia di Gaza, circa 140 di cui alcuni con passaporto del Regno Unito.
"Non riesco a trovare parole abbastanza forti per esprimere la nostra preoccupazione per quello a cui stiamo assistendo", ha dichiarato il capo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, domenica su X, chiedendo un "Cessate il fuoco. ORA".