AGI - "Pensiamo alle tante povertà materiali, culturali e spirituali del nostro mondo, alle esistenze ferite che abitano le nostre città, ai poveri diventati invisibili, il cui grido di dolore viene soffocato dall'indifferenza generale di una società indaffarata e distratta". Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della messa in occasione della VII Giornata Mondiale dei Poveri.
"Quando pensiamo alla povertà non dobbiamo dimenticare il pudore. La povertà si nasconde, è pudica. Dobbiamo noi andare a cercarla con coraggio", ha sottolineato a braccio il Pontefice. "Pensiamo a quanti sono oppressi, affaticati, emarginati, alle vittime delle guerre e a coloro che lasciano la loro terra rischiando la vita; a coloro che sono senza pane, senza lavoro e senza speranza", ha proseguito Francesco.
"Tante povertà quotidiane e non sono una, due, tre... sono una moltitudine - ha aggiunto il Pontefice -. Pensando a questa immensa moltitudine di poveri, il messaggio del Vangelo (la parabola dei talenti, ndr) è chiaro: non sotterriamo i beni del Signore! Mettiamo in circolo la carità, condividiamo il nostro pane, moltiplichiamo l'amore! La povertà è uno scandalo".
"Quando il Signore tornerà ce ne chiederà conto e, come scrive sant'Ambrogio, ci dirà: 'Perchè avete tollerato che tanti poveri morissero di fame, quando possedevate oro con il quale procurarvi cibo da dare a loro? Perchè tanti schiavi sono stati venduti e maltrattati dai nemici, senza che nessuno si sia dato da fare per riscattarli?'".
Dopo l'Angelus il Papa ha pranzato nell'aula Paolo VI assieme a un gruppo di 1.200 senza fissa dimora. Il pranzo quest'anno è offerto da Hilton Hotels. Ricco il menù: cannelloni ripieni di ricotta romana Dop e spinaci su salsa al parmigiano reggiano Dop, polpettine di carni bianche sautè, vellutata di pomodori San Marzano e basilico con purè di cavolfiore, tiramisù e petit fours a cura dei maestri Apei.