AGI - Il primo sì del piano Ue per il futuro di Gaza "è il ritorno dell'Autorità palestinese a Gaza". "Dico l'Autorità palestinese, voi. Siete sempre stati là, non avete mai lasciato Gaza. Avete sempre fornito servizi pubblici alla popolazione, con il nostro sostegno. Avete la piena capacità di continuare a svolgere questo compito, magari avrete bisogno di sostegno dalla Comunità internazionale ma l'Autorità palestinese deve ritorno a Gaza". L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, si è recato a Ramallah per incontrare il premier palestinese, Mohammad Shtayyeh, e ha ribadito il sostegno dell'Unione Europea alla soluzione a due popoli e due Stati.
"Questi drammatici eventi hanno almeno tolto la Palestina dal limbo: nessuno prendeva sul serio la questione palestinese e ora non c'è altra soluzione se non quella di prenderla molto seria. Questo è il quadro mentale in cui dobbiamo lavorare", ha proseguito il capo della diplomazia di Bruxelles, nella conferenza stampa con Shtayyeh.
Tre no e tre sì
"Posso riassumere in tre no e in tre sì alcune idee. Il primo no" del piano Ue "è il no ad uno spostamento forzato delle persone fuori da Gaza. Poi, no a cambiamenti territoriali. No alla rioccupazione di Israele o al fatto che Gaza sia un posto sicuro per il terrorismo. No alla separazione di Gaza dal tema palestinese complessivo, la soluzione per Gaza è dentro la soluzione della questione palestinese", ha detto.
"Il primo sì è il ritorno dell'Autorità palestinese a Gaza. Sto dicendo l'Autorità, quindi voi, voi che siete già lì e non avete mai lasciato Gaza, che state dando servizi alla popolazione con il nostro sostegno. Avere la capacità di continuare a fare questo lavoro, magari avete bisogno del sostegno della comunità internazionale ma l'Autorità palestinese deve tornare a Gaza", ha continuato.
"Il secondo sì è un coinvolgimento forte dei Paesi arabi e il terzo sì è un grande coinvolgimento dell'Ue, in particolare sul processo politico per istituire lo Stato palestinese", ha sottolineato. "La guerra contro Hamas a Gaza è il risultato di un fallimento collettivo, morale, politico della comunità internazionale. Un grande fallimento politico e morale per cui il popolo israeliano e quello palestinese stanno pagando un prezzo alto. Solo una soluzione politica può far finire questo circolo di violenza. Per questo ho intrapreso questo viaggio, per lavorare con i nostri partner sulla via da seguire e vedere cosa fare per far terminare questa guerra e creare un futuro migliore basato sulla pace", ha precisato Borrell. "Ho sentito il piano e posso dire che ci associamo ai suoi sì e no", ha commentato il premier palestinese.
Shtayyeh: "Israele uccide per vendetta"
"Condivido molte delle cose che ha detto. Grazie per il suo coraggio", ha dichiarato il premier palestinese, "serve un cessate il fuoco immediato. Le persone sfollate devono poter tornare nelle proprie abitazioni. Si tratta già di rifugiati, non devono essere rifugiati un'altra volta".
"Quello che Israele sta facendo a Gaza è uccidere per vendetta, giusto uccidere. Spero che questo si fermi immediatamente", ha concluso.