AGI - L'esercito israeliano ha avviato "un'operazione precisa e mirata" contro Hamas nell'ospedale al-Shifa, il più grande ospedale di Gaza, invitando i terroristi ad arrendersi.
"Sulla base delle informazioni di intelligence e di una necessità operativa, le forze dell'Idf stanno portando avanti un'operazione precisa e mirata contro Hamas in un'area specifica dell'ospedale Shifa", ha detto l'Idf nel comunicato.
"L'operazione non intende danneggiare i pazienti, il personale medico o i cittadini presenti nell'ospedale", ha sottolineato l'esercito israeliano aggiungendo che la direzione dello Shifa è stata allertata prima che le truppe israeliane entrassero nel complesso. Sul suo account in ebraico X, l'Idf avrebbe anche fatto capire che una volta all'interno della struttura, avrebbe continuato ad essere presente, dicendo: "Nel prosieguo dell'operazione, si prevede che incubatrici, attrezzature mediche e alimenti per bambini saranno trasferiti all'ospedale".
Il ministero della Sanità di Gaza, citato dall'agenzia di stampa palestinese Shebab, ha detto che "decine di soldati" sono entrati nell'edificio del pronto soccorso e che i carri armati stazionano nel complesso. Solo tre ore prima che iniziasse l'attacco, il ministero aveva diffuso un comunicato in cui si dichiarava disponibile ad accogliere qualsiasi osservatore internazionale per ispezionare le strutture mediche dell'ospedale.
Erdogan: Israele è uno stato terrorista
- "Israele è uno stato terrorista, la fine di Netanyahu è vicina". Sono durissime le parole usate questa mattina dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan nei confronti del premier Benjamin Netanyahu. Forse l'invettiva più dura dall'inizio del conflitto. Un attacco che non risparmia Stati Uniti e Occidente, il cui silenzio è considerato inaccettabile da Erdogan, tanto quanto quello delle organizzazioni della stampa internazionale, passive dinanzi alla morte di giornalisti palestinesi.
"Netanyahu pensa che qualcuno lo salverà - ha detto Erdogan - ma ormai il suo tempo sta finendo, anche se l'America e l'Occidente continuano a girarsi dall'altro lato. Guardate la Francia. Prima vengono fatte certe dichiarazioni poi subito la marcia indietro. La Turchia è rimasta coerente, non cambiamo opinione dal giorno alla notte".
"Ogni giorno centinaia di bambini finiscono sotto le bombe e nè da Usa nè da Europa arriva una singola parola - ha proseguito il presidente turco. "Israele sta massacrando i giornalisti che cercano di raccontare il dramma di Gaza e le loro famiglie, le organizzazioni internazionali della stampa stanno in silenzio. Si permettono manifestazioni in cui si brucia il Corano e si arrestano persone che manifestano solidarietà nei confronti della Palestina. Un doppio standard inaccettabile".
Erdogan è poi tornato ad attaccare lo Stato ebraico, reo di aver "massacrato 12 mila persone, i due terzi dei quali bambini e donne", in attacchi definiti "i più vili della storia dell'umanità". La morte di bambini viene definita invece "una macchia indelebile" per i Paesi che forniscono a Israele armi, munizioni e intelligence. Erdogan, nella sua accusa, parla apertamente di violazione del diritto di guerra.
"Anche nella guerra c'è una legge, una morale e dei limiti. Ospedali, malati, donne e bambini non devono essere toccati. Per quello che fa Israele la parola guerra non è appropriata: massacrano bambini nelle incubatrici, bombardano, ospedali, moschee, mercati, case con famiglie innocenti e tagliano acqua, cibo ed elettricità a 2 milioni di persone. Lo dico a cuore aperto: Israele è uno stato terrorista", le dure parole di Erdogan, che ha poi dichiarato che la Turchia "agirà in tutte le sedi per fermare la barbarie di Israele".
Appena ieri sera il partito Akp del presidente turco ha presentato un fascicolo in cui accusa di genocidio Netanyahu dinanzi la Corte Penale Internazionale. La notizia è stata confermata dalle parole di uno degli avvocati del partito Akp, Metin Kulunk.
"Oggi, seguendo la coscienza di tutti i cittadini della Turchia, accusiamo l'Hitler del ventunesimo secolo, il primo ministro israeliano Netanyahu, dinanzi la Corte Penale Internazionale con sede all'Aja. Netanyahu deve essere processato per il genocidio perpetrato ai danni della popolazione palestinese della Striscia di Gaza e crimini contro l'umanità", ha fatto sapere l'avvocato.
Da quanto reso noto si tratta di un fascicolo di 23 pagine di accuse preparato da tre avvocati e dal ministero della Giustizia turco. Il fascicolo contiene prove dell'uso di armi vietate da convenzioni internazionali nei bombardamenti delle ultime settimane e chiede alla procura dell'Aja di raccogliere prove dei crimini commessi durante le operazioni militari dell'esercito israeliano.
Pizzaballa: quattromila minori morti a Gaza
Un momento di grande condivisione e partecipazione al dolore e alla sofferenza di quanti vivono il dramma del conflitto in Terra Santa: questa mattina i vescovi italiani, riuniti in Assemblea Generale Straordinaria ad Assisi, hanno ascoltato la testimonianza del cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, collegato durante la prima sessione dei lavori della giornata dedicata alla preghiera per la pace.
Il collegamento è durato oltre 20 minuti. Il cardinale ha presentato la "drammatica situazione attuale": "Sono - ha spiegato - 1.400 le vittime israeliane dell'attacco del 7 ottobre, oltre 11 mila i morti accertati a Gaza, gran parte civili di cui almeno 4.000 i minori. Gli sfollati in Israele sono circa 100 mila, mentre a Gaza almeno 1 milione".
I cristiani presenti a Gaza, dove "le infrastrutture sono completamente distrutte", sono "meno di un migliaio, accolti in un centro ortodosso e in una parrocchia cattolica nella zona settentrionale, sotto bombardamenti continui e al centro delle operazioni militari".
"Diamo inoltre alloggio - ha aggiunto il cardinale Pizzaballa - a circa 3.000 musulmani, ospitati nei locali di una scuola". Grande, ha continuato, "è la preoccupazione anche per i cristiani che si trovano a Betlemme e nelle zone limitrofe e per quelli sparsi in Cisgiordania". Nel ringraziare la Chiesa in Italia per la vicinanza concreta e spirituale, il cardinale Pizzaballa ha espresso l'auspicio che si arrivi presto a una soluzione che garantisca pace e sicurezza per tutti.
"Preghiamo - ha concluso - per tutte le vittime innocenti. La sofferenza degli innocenti davanti a Dio ha un valore prezioso e redentivo, perche' si unisce alla sofferenza redentrice di Cristo. Che la loro sofferenza avvicini sempre di più la pace e non contribuisca a generare altro odio!".
Il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, a nome dei vescovi italiani, ha rinnovato la prossimità delle Chiese in Italia, assicurando un ricordo particolare nella preghiera per la pace che si svolgerà oggi pomeriggio.
Le voci dall'ospedale
Ahmed Mokhallalati, un chirurgo di al-Shifa, ha riferito ad Al Jazeera che carri armati e bulldozer israeliani sono entrati nel complesso: "il fuoco è ancora intenso e sentiamo esplosioni ovunque", ha detto.
Khaled Abu Samra, un medico dell'ospedale al-Shifa, ha dichiarato alla Cnn di aver ricevuto un preavviso di 30 minuti prima dell'inizio dell'operazione israeliana sul complesso.
"Ci è stato chiesto di stare lontani dalle finestre e dai balconi. Possiamo sentire i veicoli blindati, sono molto vicini all'ingresso del complesso".
Secondo quanto riferisce il Guardian, un testimone all'interno dell'ospedale ha dichiarato alla Bbc di aver visto sei carri armati e più di 100 soldati all'interno del complesso ospedaliero, nell'area intorno al pronto soccorso.
1500 persone presenti nell'ospedale
Il ministro della Sanità palestinese ha accusato Israele di "crimini contro l'umanità" all'ospedale al-Shifa, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa palestinese Wafa.
Le cifre variano molto sul numero di persone presenti nel sito. Domenica, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato in circa 1.500 gli sfollati, fino a 650 i ricoverati e da 200 a 500 gli operatori sanitari. Secondo un portavoce del Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, attualmente ci sono 1.500 persone nel complesso tra pazienti, personale medico e sfollati. Il portavoce ha aggiunto che solo il 10% del personale medico totale, tra le 500 e le 600 persone, si trova attualmente all'interno dell'ospedale.
La posizione della Casa Bianca
Un funzionario della Casa Bianca, intervenuto dopo l'annuncio dell'operazione, ha dichiarato di non voler assistere a uno scontro a fuoco in un ospedale. La Reuters ha citato un portavoce del Consiglio di Sicurezza interna della Casa Bianca, che ha preferito restare anonimo. "Noi - ha detto il portavoce - non sosteniamo l'attacco aereo dell'ospedale e non vogliamo vedere combattimenti dentro l'ospedale con persone innocenti, gente indifesa e persone malate che potrebbero ritrovarsi in mezzo alla sparatoria. Gli ospedali - ha concluso - devono essere protetti".
Hamas ha accusato il presidente Usa Joe Biden di essere "interamente responsabile" dell'operazione israeliana nell'ospedale di al-Shifa.
"Riteniamo l'occupazione (Israele) e il presidente Biden totalmente responsabili dell'assalto al complesso medico di Al-Shifa", ha dichiarato Hamas in un comunicato definendo la mossa un "crimine barbaro contro una struttura medica protetta dalla Quarta Convenzione di Ginevra".
Gli ostaggi
"L'occupazione israeliana e tutti coloro che hanno colluso con essa per uccidere bambini, pazienti e civili innocenti saranno chiamati a risponderne", ha affermato il gruppo.
Intanto Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno parlato "a lungo" in un colloquio telefonico degli sforzi in corso per garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas, tra cui molti bambini e alcuni americani.
La Casa Bianca martedì aveva dichiarato di essere in possesso di informazioni a sostegno delle affermazioni di Israele secondo cui Hamas e la Jihad islamica palestinese utilizzano alcuni ospedali della Striscia di Gaza, tra cui l'ospedale al-Shifa, per nascondere o sostenere le loro operazioni militari e per tenere ostaggi.
"Questo è un crimine di guerra", ha dichiarato il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby, aggiungendo che queste azioni di Hamas non diminuiscono la responsabilità di Israele di proteggere i civili nel corso delle sue operazioni militari.
Hamas ha dichiarato di condannare e respingere con forza le affermazioni, aggiungendo che queste dichiarazioni "danno il via libera all'occupazione israeliana per commettere ulteriori brutali massacri contro gli ospedali".
Netanyahu in un post su X ha detto che "non è Israele a prendere deliberatamente di mira i civili, ma Hamas che ha decapitato, bruciato e massacrato i civili nei peggiori orrori perpetrati sugli ebrei dopo l'Olocausto". Il primo ministro israeliano ha replicato così alle dichiarazioni del premier canadese Justin Trudeau che aveva detto che Israele deve fermare "questa uccisione di donne, di bambini, di neonati" a Gaza.
"Mentre Israele fa di tutto per tenere i civili lontani dal pericolo, Hamas fa di tutto per tenerli in pericolo. Israele offre ai civili di Gaza corridoi umanitari e zone sicure, Hamas impedisce loro di uscire sotto la minaccia delle armi. È Hamas, non Israele, a dover rispondere di aver commesso un doppio crimine di guerra: colpire i civili e nascondersi dietro di loro.Le forze della civiltà devono sostenere Israele nello sconfiggere la barbarie di Hamas", ha aggiungto Netanyahu.
Unicef, gravi violazioni contro i bambini
"Non c'è nessun posto sicuro" per il milione di bambini di Gaza: è quanto affermato dalla direttrice esecutiva dell'Unicef, Catherine Russell, dopo una visita nell'enclave palestinese da oltre cinque settimane sottoposta a intensi bombardamenti israeliani.
"Le parti in conflitto stanno commettendo gravi violazioni contro i bambini, tra cui uccisioni, mutilazioni, rapimenti, attacchi a scuole e ospedali e il rifiuto dell'accesso umanitario, tutte cose che l'Unicef condanna". Russell ha chiesto "ancora una volta a tutte le parti di garantire che i bambini siano protetti e assistiti, come previsto dal diritto umanitario internazionale", esortando ad attuare un "cessate il fuoco umanitario immediato", a garantire il rilascio dei bambini rapiti e a dare accesso senza ostacoli agli operatori umanitari per fornire servizi essenziali.
"Inside the Strip, there is nowhere safe for Gaza’s one million children to turn."
— UNICEF (@UNICEF) November 14, 2023
Full statement by @unicefchief on her visit to Gaza: https://t.co/oALD4WR80Z
Israele, operazione al-Shifa sarà ampliata se necessario
L'operazione israeliana all'ospedale Al-Shifa a Gaza sarà ampliata se necessario: lo ha riferito un funzionario israeliano sotto anonimato, lasciando intendere che l'esercito sa esattamente cosa troverà lì. "Stiamo iniziando in piccolo e l'operazione si espanderà se necessario", ha affermato in un'intervista radiofonica, sottolineando che "la decisione di entrare ad Al-Shifa è stata presa solo sapendo cosa ci fosse e dove si trovava, come abbiamo fatto all'ospedale Rantisi, dove è stata (fatta irruzione) solo quando sapevamo esattamente cosa c'era nel seminterrato". Le truppe israeliane hanno fatto sapere che stanno portando avanti "un'operazione precisa e mirata contro Hamas in un'area specifica" dell'ospedale a Gaza.
Idf, trovate armi ad Al - Shifa ma non gli ostaggi
Le truppe israeliane hanno trovato armi e attrezzature di Hamas all'interno dell'ospedale di al-Shifa a Gaza, una prova della presenza del gruppo terroristico all'interno del complesso medico nel quale i soldati hanno fatto irruzione nella notte. Lo hanno riferito le forze armate israeliane (Idf), precisando che non vi è alcuna indicazione che ci siano ostaggi attualmente a Shifa, ma ritengono che l'operazione potrebbe fornire informazioni di intelligence su di loro.
Giordania, l'operazione viola diritto internazionale
La Giordania ha condannato l'operazione dell'esercito israeliano nell'ospedale Al-Shifa a Gaza, definendola una violazione del diritto internazionale, in particolare della Convenzione di Ginevra per la protezione dei civili in tempo di guerra. Amman ha fatto sapere di ritenere Israele responsabile della sicurezza dei civili e del personale che lavora nell'ospedale.