AGI - Un errore di trascrizione di una intercettazione telefonica da parte della magistratura portoghese, avrebbe comportato le dimissioni del primo ministro Antonio Costa. È quanto riporta la Cnn Portugal, citando fonti della difesa degli imputati. L'intercettazione telefonica che ha portato all'apertura dell'inchiesta per sospetta corruzione del primo ministro portoghese, e dunque alle sue dimissioni, avvenute il 7 novembre scorso, si riferirebbe infatti non al premier, bensì al ministro dello Sviluppo economico del suo governo, Antonio Costa Silva.
La Procura della Repubblica, scrive Cnn Portugal, ha commesso un errore nella trascrizione di un'intercettazione telefonica tra Lacerda Machado, consulente della società Start Campus, e Afonso Salema, amministratore della stessa società. Il colloquio tra Salema e Machado risale al 31 agosto 2022: il primo chiede al secondo di avvicinarsi al Governo affinché si possa sollevare con la Commissione Europea una modifica ai codici di attività economica per i data center.
"Va bene - era stata la risposta di Lacerda Machado - cercherò di capire se si tratta di Economia o Finanze. Se è di Finanze, parlerò con Medina (ministro) o con Anto'nio Mendes, il segretario di Stato. Se è di Economia, troverò un modo per raggiungere lo stesso Anto'nio Costa". Il Costa in questione però non sarebbe il primo ministro dimissionario, ma il ministro dello sviluppo economico.
Nel corso degli interrogatori giudiziari degli imputati detenuti, tra cui Lacerda Machado, la Procura ha riconosciuto che la citata intercettazione era stata trascritta male nell'ordinanza, aggiunge la Cnn Portugal.