AGI - "Alla mia età non immaginavo di poter assistere alla guerra in Europa". Sergio Mattarella sceglie la sua visita in Asia centrale, in Uzbekistan, stretto tra Russia, Cina e Paesi Arabi, per un esame articolato della crisi in Medio Oriente e per una riflessione sulla auspicata fine dell’invasione russa dell’Ucraina.
“Quello che ha fatto Hamas il 7 ottobre sgozzando bambini, violentando le donne, prendendo ostaggi bambini e anziani, firmando le scene di violenza è un insulto all’umanità - ha detto il presidente della Repubblica -. Va ribadito, nell’interesse dei palestinesi, che Hamas non rappresenta il popolo palestinese".
"Le azioni militari devono tenere conto delle vittime civili ma non si può mettere sullo stesso piano la deliberata azione di Hamas di colpire civili inermi". Mattarella resta convinto "che l'unica soluzione che porti alla stabilità e alla pace sia quella di due popoli e due Stati”. Al di là di ciò, resta viva "la grande preoccupazione per la situazione umanitaria della popolazione, ma anche per il mancato rispetto dei diritti umani e in particolare della condizione delle donne”.
Quanto al conflitto in Ucraina "stiamo incoraggiando tutti i tentativi di mediazione in corso - ha spiegato Mattarella -. Naturalmente che rispettino l’integrità territoriale dell'Ucraina". L’invasione è stato "un grave errore della Russia che riporta indietro il tempo. Nessuna controversia può essere risolta aggredendo vicino”, ha aggiunto il Capo dello Stato per il quale “nessuno vuole umiliare e indebolire il ruolo della Russia”.
Parlando di Uzbekistan e Europa, Mattarella ha detto che "la relazione è solida ma va ampliata. Noi ci impegneremo in Europa perché questo avvenga. Rafforzare la collaborazione tra Europa e Asia e l’Asia centrale in quest’ottica è la chiave”.