AGI - L’ultimo giorno di Pompei, all’innovativo Museo delle Scienze e dell’Industria di Chicago (Msi) sembra non arrivare mai. Pompei: The Exhibition, l’allestimento super realistico che sta facendo sognare centinaia di migliaia di americani già ad agosto, a fronte delle lunghe code all’ingresso e del botteghino preso d’assalto, era stata prorogata dal Msi al 15 gennaio 2024 per consentire ai visitatori – soprattutto quelli che non possono permettersi di viaggiare fino all’antica Pompei – d’immergersi in un’esperienza straordinariamente coinvolgente complici le ricostruzioni in 4D, l’inserimento di prodotti multimediali e l’utilizzo di luci che contribuiscono a ricreare l’atmosfera angosciante di quella tragedia.
L’allestimento, ulteriormente ampliato con tre nuovi reperti provenienti dalle rovine di Pompei giunte a Chicago il 24 agosto, in occasione del Vesuvian Day, giornata in cui gli Usa ricordano l’anniversario dell’eruzione del vulcano, include un’esposizione di circa 150 manufatti originali provenienti dalla collezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli in Italia, ma anche una serie di esperienze virtuali e ricostruzioni in 4D che ‘trasportano’ il visitatore nell’atmosfera pre-catastrofe dell’antica città romana.
Tra sculture in marmo e in bronzo, gioielli autentici e suppellettili, antiche armature di gladiatori e calchi integrali di vittime eccezionalmente portati Oltreoceano, il percorso espositivo propone una serie di reperti che non avevano mai attraversato prima l’Oceano, oltre che alcune efficaci ricostruzioni animate, come quella dei giochi gladiatorii all’interno dell’anfiteatro di Pompei e la simulazione in 4D dell’eruzione del Vesuvio.
"Il connubio tra scoperte scientifiche, archeologia e nuove modalità per raccontare la storia offerte dai media, ha permesso ai nostri visitatori di viaggiare nel tempo immergendosi nella Pompei del tempo con testimonianze tangibili di archeologia, geologia, storia dell'arte, cultura e altro ancora", ha evidenziato Chevy Humphrey, presidente e amministratore delegato del Museum of Science and Industry.
L’idea che ha animato il progetto della mostra è stata infatti, a detta del suo produttore, John Norman, quella di “riportare in vita questo evento storico e permettere ai visitatori di riviverlo in modo vivido".
Quella che sembra essere una semplice mostra, in realtà è uno spettacolo degno della mitica macchina del tempo perché offre uno sguardo totalmente coinvolgente nella vita quotidiana e nella cultura dell’antica Roma, con una combinazione di proiezioni, audio, video, luci e murales fotografici.
La mostra include anche iniziative didattiche sull’antica Roma, sul mondo naturale e su come il progresso scientifico può aiutarci a capire eventi accaduti migliaia di anni fa.
Voula Saridakis, curatrice del Msi nonché storica della scienza e della tecnologia, ama ripetere che il senso di Pompei: The Exhibition è mostrare al grande pubblico come la natura ha distrutto ma la natura ha anche preservato. Inoltre, ha detto Saridakis al Chicago Sun Times, "i reperti mettono in luce una serie di intriganti collegamenti con il presente”, un plus della mostra che contribuisce sicuramente a spiegarne il grande successo.
Non può sfuggire, infatti, come i messaggi dei graffiti che abbondavano sui muri di Pompei nel 79 d.C. ci parlino di usi e costumi sostanzialmente invariati in 2000 anni. L’incisione su pietra esposta a Chicago, sottolinea l’esperta, recita “Vorrei essere la gemma del tuo anello solo per un'ora per essere baciato quando premi il sigillo". I turisti sorpresi quest’estate a incidere sulla pietra del Colosseo, ha tagliato corto, “sono stati molto meno poetici!”