AGI - Ci sono volute cinque ore di confronto serrato tra i leader Ue per raggiungere la conclusione del vertice Ue che prevede "corridoi umanitari e pause per esigenze umanitarie" a Gaza. La discussione tra i leader Ue - riuniti a Bruxelles - si era incagliata perché una minoranza di Paesi aveva reclamato l'inserimento nel testo di una necessità di cessate il fuoco e non semplicemente di una pausa.
"Il Consiglio europeo esprime la sua più grande preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e aiuti per raggiungere i bisognosi attraverso tutte le misure necessarie, compresi i corridoi umanitari e le pause per le esigenze umanitarie. L'Unione europea lavorerà a stretto contatto con i partner della regione per proteggere i civili, fornire assistenza e facilitare l'accesso a cibo, acqua, cure mediche, carburante e riparo, garantendo che tale assistenza non sia abusata da parte delle organizzazioni terroristiche", si legge nel paragrafo Medio Oriente delle conclusioni.
I leader hanno richiamato, tra l'altro, alla necessità di evitare un'escalation a livello regionale e di impegnarsi a tale riguardo con i partner, compresa l'Autorità palestinese". L'Unione europea si dice "pronta a contribuire al rilancio di un processo politico sulla base della soluzione a due Stati, anche attraverso una Giornata di impegno per la pace, e accoglie con favore le iniziative diplomatiche in materia di pace e sicurezza e sostiene l'imminente svolgimento di una conferenza internazionale di pace".
Nelle conclusioni, i Ventisette ribadiscono la loro "condanna nei termini più forti possibili nei confronti di Hamas per i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutto Israele. L'uso dei civili come scudi umani da parte di Hamas e' un'atrocita' particolarmente deplorevole". Il Consiglio europeo sottolinea inoltre "con forza il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Ribadisce l'appello ad Hamas affinché rilasci immediatamente tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione".
"L'unità è la nostra forza", ha commentato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dopo l'accordo. "Abbiamo la sensazione che alcuni nel mondo stiano sfruttando le circostanze per cercare di mobilitare una parte della comunità internazionale per attaccare l'Unione europea", aveva avvertito al suo arrivo al vertice.
Lo spettro di uno stallo
Il vertice rischiava uno stallo a causa delle divergenze proprio sulla formulazione delle conclusioni: da una parte gli Stati che chiedevano una pausa o pause umanitarie - anche eventualmente nelle versioni di finestra o corridoio umanitario - e dall'altra una minoranza che non lo riteneva un segnale sufficiente e avrebbe voluto scrivere nelle conclusioni del Consiglio europeo la richiesta di un cessate il fuoco. Per fare i nomi, Spagna e Irlanda erano i più agguerriti nel rivendicare una reazione più ferma da parte dell'Unione nella richiesta del cessate il fuoco. Germania e Austria gli oppositori principali.
"Come premier spagnolo, vorrei vedere un cessate il fuoco per scopi umanitari, ma se non ci sono le condizioni, che vi sia almeno una pausa umanitaria per permettere di incanalare l'aiuto umanitario di cui la popolazione palestinese ha bisogno urgente", aveva spiegato Pedro Sanchez, che è anche presidente di turno del Consiglio Ue, al suo arrivo al vertice. "Quello che vogliamo è che cessino le uccisioni e la violenza, cosi' che gli aiuti umanitari possano arrivare a Gaza, dove stanno soffrendo palestinesi innocenti, e anche per permetterci di far uscire i cittadini dell'Ue", aveva affermato il premier irlandese, Leo Varadkar.
"Tutte le fantasie di tregua, cessate il fuoco, ecc. hanno l'effetto di rafforzare Hamas nella sua determinazione a continuare la sua azione e perpetuare questo terribile terrore", aveva tagliato corto il cancelliere austriaco, Karl Nehammer. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è detto "sicuro" che "Israele rispetti il diritto internazionale nella sua reazione" agli attacchi. Berlino preferisce la dicitura di finestra o corridoio umanitario proprio perche' ritiene la pausa umanitaria una forma di cessate il fuoco.
Le parole di Meloni
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, guarda oltre, pur ribadendo la necessita' immediata per affrontare la questione umanitaria. Al suo arrivo al Palazzo Europa ha evidenziato "l'impegno comune per una de-escalation, per evitare un conflitto che potrebbe avere oggettivamente delle proporzioni oggi inimmaginabili". "Mi pare che su questo ci sia pienezza di intenti, unita' di intenti, e sicuramente il dibattito servirà a capire nel concreto che cosa l'Unione europea possa fare. Io penso che l'Unione europea possa giocare un ruolo importante in questa fase. Ho detto ieri in Parlamento e ribadisco qui che credo che uno degli strumenti più efficaci per sconfiggere Hamas, sia dare una concretezza e una tempistica alla soluzione della questione palestinese. Dare maggiore peso all'Autorità Nazionale Palestinese. Questo è un ruolo che l'Unione europea, secondo me, può giocare in questa fase ed è sicuramente una delle grandi chiavi di volta sulla soluzione in medio periodo", ha spiegato.
"Poi, nell'immediato, chiaramente, c'e' il tema umanitario, c'è il tema degli ostaggi, dei cittadini stranieri che attendono di uscire dalla Striscia di Gaza, del ripristino del valico di Rafah, insomma, tutte le questioni delle quali abbiamo discusso. Quindi c'è un immediato e c'è un medio termine che però non deve essere considerato come un "ne riparliamo dopo", perché io continuo a ritenere che quello sia una delle cose più efficaci che si possono fare per aiutare la de-escalation, cioè per svelare un bluff che secondo me Hamas porta avanti, vale a dire quello di aver fatto le cose atroci che ha fatto per difendere la causa palestinese. Io credo che non c'entri assolutamente niente Hamas con la causa palestinese", ha sottolineato la premier.
Il testo dell'accordo
Il testo di conclusioni del vertice Ue sulla crisi in Medio Oriente:
Ribadendo la dichiarazione dei suoi membri del 15 ottobre 2023, il Consiglio europeo ribadisce la sua condanna nei termini piu' forti possibili nei confronti di Hamas per i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutto Israele. L'uso dei civili come scudi umani da parte di Hamas e' un'atrocita' particolarmente deplorevole.Il Consiglio europeo sottolinea con forza il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Ribadisce l'appello ad Hamas affinche' rilasci immediatamente tutti gli ostaggi senza alcuna precondizione.Il Consiglio europeo ribadisce l'importanza di garantire in ogni momento la protezione di tutti i civili in linea con il diritto internazionale umanitario. Deplora ogni perdita di vite umane tra i civili.Il Consiglio europeo ha esaminato la situazione e il seguito dato ai diversi filoni d'azione, compresi gli sforzi concertati per assistere i cittadini dell'Ue.Il Consiglio europeo esprime la sua più profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza e chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli e aiuti per raggiungere coloro che ne hanno bisogno attraverso tutte le misure necessarie, compresi i corridoi e le pause per le esigenze umanitarie.L'Unione europea lavorera' a stretto contatto con i partner della regione per proteggere i civili, fornire assistenza e facilitare l'accesso al cibo, all'acqua, alle cure mediche, al carburante e ai ripari, garantendo che tale assistenza non venga abusata da organizzazioni terroristiche.Il Consiglio europeo ricorda la necessita' di evitare un'escalation a livello regionale e di impegnarsi a tale riguardo con i partner, compresa l'Autorità palestinese.L'Unione europea è pronta a contribuire al rilancio di un processo politico sulla base della soluzione a due Stati, anche attraverso la Giornata d'impegno per la pace, e accoglie con favore le iniziative diplomatiche in materia di pace e sicurezza e sostiene l'imminente svolgimento di una conferenza internazionale di pace.Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di combattere la diffusione della disinformazione e dei contenuti illegali e sottolinea la responsabilità giuridica delle piattaforme in questo contesto.
I punti salienti
- Netanyahu: "Ci stiamo preparando all'attacco di terra, il gabinetto di guerrà deciderà quando"
- Colloquio tra il presidente turco e il Papa
- Hamas pubblica nomi ed età di tutti i 7mila morti.
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- Erdogan: "I miliziani islamisti non sono terroristi.
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