AGI - Ha detto di aver assunto "funghi magici" e di aver "pensato di sognare" Joseph Emerson, il 44enne pilota fuori servizio dell'Alaska Airlines accusato di aver tentato domenica scorsa di disattivare i motori di un aereo, con 80 passeggeri a bordo, durante il volo da Everett, nello Stato di Washington, a San Francisco.
L'uomo, che sedeva alle spalle del capitano e del primo ufficiale, si è dichiarato non colpevole dell'accusa di tentato omicidio. L'assunzione degli allucinogeni risalirebbe a 48 ore prima dell'accaduto.
Dopo l'arresto, stando alle carte raccolta dall'accusa, Emerson ha detto alla polizia di aver avuto un esaurimento nervoso, di aver lottato contro la depressione e la recente morte di un amico e di non aver dormito per 40 ore,
Non è ancora chiaro se l'uomo abbia assunti i "funghi magici" a base di psilocibina a scopo ricreativo o nel tentativo di automedicarsi. La psilocibina, una triptammina psichedelica presente in alcuni funghi allucinogeni, è sempre più riconosciuta negli Stati Uniti per il suo potenziale di aiuto alla salute mentale.
I piloti e le altre persone che hanno incontrato Emerson quel giorno hanno detto che non sembrava in stato di ebbrezza e nemmeno in stato di intossicazione.
Alaska Airlines ha fatto poi sapere che il pilota fuori servizio stava viaggiando sul predellino della cabina di pilotaggio, quando "ha tentato senza successo di interrompere il funzionamento dei motori".
Il volo, operato da Horizon Air, sarebbe dovuto decollare alle 17:25 ora locale e arrivare a San Francisco alle 19:30. E' stato invece stato dirottato su Portland e da lì è decollato verso la destinazione prevista alle 19:18. L'incidente è ora oggetto di indagine della polizia di Portland e dell'FBI.
In un comunicato, l'FBI ha assicurato che "non esiste alcuna minaccia legata a questo incidente". E anche la Federal Aviation Administration ha assicurato ai vettori aerei statunitensi che l'incidente "non è collegato in alcun modo agli eventi mondiali attuali".