AGI - La frontiera terrestre tra Italia e Slovenia, in cui il governo italiano ha deciso di ripristinare i controlli con una sospensione di Schengen, è da tempo oggetto di un rafforzamento della vigilanza sul fronte migranti, ora ancora più pressante alla luce del rischio terrorismo per il conflitto di Gaza. Nella sola regione del Friuli Venezia Giulia da inizio anno sono state individuate 16 mila persone entrate irregolarmente sul territorio nazionale e sono stati arrestati 80 'passeur'.
Questa settimana è stato fermato al confine un furgone con a bordo 21 persone, tra cui molti bambini. Due trafficanti di esseri umani sono stati arrestati e il terzo è riuscito a fuggire. Il ripristino dei controlli per 10 giorni (prorogabile) a partire dal 21 ottobre è stata comunicata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, al collega sloveno Bostjan Poklukar.
Una particolare attenzione viene dedicata alle zone che fanno riferimento alla rotta balcanica (spesso transitando da Bosnia-Erzegovina e Croazia) da dove quotidianamente entrano e vengono intercettati almeno un centinaio di persone.
Tutte attraversano il confine a piedi oppure accompagnati dai "passeur", gente che trasporta clandestinamente e sotto pagamento di cospicue somme stranieri provenienti da ogni dove, che poi hanno la possibilità di fermarsi a Trieste oppure di raggiungere altre destinazioni.
Oltre alle forze dell'ordine sono impegnati, con compiti di sorveglianza e pattugliamento delle linee di demarcazione, anche corpi dell'Esercito. Ciò è avvenuto soprattutto nei giorni scorsi quando al conflitto in Ucraina si è aggiunto quello israelo-palestinese con la possibilità che infiltrati si possano aggiungere ai flussi migratori per compiere attentati in Italia.
"Quella del Governo è una risposta adeguata a una situazione complessa", ha commentato l'assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, "ringrazio fin da subito il ministro Piantedosi, tutto il governo e le forze di Polizia che, con la professionalità che da sempre le contraddistingue, svolgeranno i controlli sul confine tra Italia e Slovenia".
Roberti ha rimarcato che "l'attacco a Israele da parte di Hamas, le tensioni in Medio oriente e il recente attentato condotto da un lupo solitario arrivato illegalmente in Europa richiedevano una decisione forte che puntualmente è arrivata".
"C'è attenzione, come d'altra parte c'è sempre stata", ha spiegato il prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, "è chiaro che la guardia adesso è ancora più alta di prima, ovviamente c'è stata un'elevazione di misure di vigilanza nei confronti degli obiettivi sensibili. Attenzione alta ma non allarme. Segnali specifici non ce ne sono ma ciò non toglie che l'attenzione ci deve essere".
Anche in Slovenia e in Croazia sono aumentati i livelli di allerta con i servizi che monitorano attentamente la rotta dei Balcani occidentali.