AGI - Daniel Noboa è il nuovo presidente dell'Ecuador, il più giovane della storia del Paese latinoamericano, vincitore del ballottaggio - con 52,30% dei consensi - contro la contendente di sinistra Luisa Gonzalez - al 47,7% - che ha già riconosciuto la sconfitta. Noboa, 35 anni, ricco imprenditore di centro-destra, governerà per meno di un anno e mezzo - fino a maggio 2025 - trattandosi di elezioni anticipate, convocate dopo lo scioglimento del Parlamento da parte dell'ex presidente conservatore Guillermo Lasso, nel tentativo di bloccare un procedimento di impeachment. Alla scadenza del mandato 'abbreviato' l'Ecuador tornerà alle urne e per legge Noboa potrà ricandidarsi.
A questa tornata elettorale ha ottenuto consensi soprattutto grazie al suo approccio molto duro nei confronti della criminalità e del narcotraffico. Tra le sue proposte c'è quella di incarcerare i detenuti più violenti su navi al largo della costa sul Pacifico, per ovviare alla problematica delle carceri sovraffollate.
Sempre in materia di sicurezza, intende militarizzare porti e confini nazionali per fermare il traffico di droga. Si propone anche di creare posti di lavoro attraverso la promozione dei giovani e di rendere l'Ecuador più attrattivo per gli investimenti stranieri.
Originario di Guayaquil, Noboa è il figlio di un magnate che ha costruito la sua fortuna sulla coltivazione e l'esportazione di banane. Anche il padre, lvaro Noboa, si è candidato cinque volte alla presidenza dell'Ecuador, ma senza successo, mentre la madre, Annabella Azin, è un medico. Il suo percorso di studi e lavorativo si è sviluppato nel mondo dell'imprenditoria e del business.
All'età di 18 anni Daniel Noboa ha fondato la sua società, DNA Entertainment Group, dedicata all'organizzazione di eventi. Dopo aver studiato alla Stern School of Business della New York University, nel 2010 ha conseguito la laurea in Business Administration e nel 2019 un Master in Business Administration (2019) presso la Kellogg School of Management.
Nel contempo è entrato a far parte dell'azienda di famiglia, la Corporaciòn Noboa, nella quale è diventato direttore delle spedizioni e direttore commerciale e logistico, tra il 2010 e giugno 2018. Successivamente, ha ottenuto un master in Pubblica Amministrazione (2020) presso la Harvard University, e, nel 2022, un master in Comunicazione Politica e Governance Strategica presso la George Washington University. Il 13 gennaio 2018 ha sposato Gabriela Goldbaum, dalla quale ha avuto una figlia, ma il matrimonio è durato poco.
L'anno dopo ha conosciuto l'influencer Lavinia Valbonesi, che ha sposato il 28 agosto 2021 e dalla quale ha avuto un figlio. Nel giugno 2021, una denuncia presentata da Noboa è stata ammessa a un tribunale spagnolo, per indagare sull'assicuratore Mapfre per il presunto reato di violazione del diritto alla privacy e divulgazione di segreti, per i dati utilizzati da Goldbaum durante il processo di divorzio. Alle elezioni legislative di maggio 2021, è stato eletto membro dell'Assemblea nazionale, nella circoscrizione di Santa Elena, come candidato del movimento politico Ecuatoriano Unido.
Nel Parlamento entrato in carica il 14 maggio 2021 è stato nominato presidente della Commissione per lo sviluppo economico, produttivo e delle microimprese. Dopo lo scioglimento del Parlamento da parte del presidente Lasso, Noboa si è presentato come pre candidato alle presidenziali per il movimento Acciòn Democra'tica Nacional (Azione democratica nazionale, Adn), sostenuto dai movimenti Popolo, Uguaglianza e Democrazia (PID) e MOVER.
Lo scorso 2 giugno è stato il primo candidato a presentare formalmente la sua candidatura alle presidenziali al Consiglio nazionale elettorale (Cne), in ticket con Verònica Abad, approvata una settimana dopo. La campagna elettorale per le presidenziali anticipate è stata segnata da violenze, in particolare con l'omicidio di uno dei candidati alla presidenza, l'ex giornalista Fernando Villavicencio, per il quale le indagini proseguono. Confinante con Colombia e Perù - i primi due produttori di cocaina al mondo - l'Ecuador è uno dei Paesi più poveri del subcontinente, centro nevralgico per diverse bande di narcotrafficanti attive nella regione.