AGI - Il figlio di Narges Mohammadi, l'attivista iraniana premiata col Nobel per la Pace, ha detto di essere fiero della madre che non vede da otto anni e con la quale non riesce a parlare da circa 20 mesi, viste le restrizioni impostele in prigione. Ali Rahmani ha saputo la notizia mentre era scuola. "Mamma ha sempre un posto nel mio cuore", ha detto alla Bbc farsi.
"Questo premio è per il popolo iraniano e per queste proteste", ha aggiunto il ragazzo dicendo che se potesse parlare ora con sua madre le direbbe di essere "molto orgoglioso di lei" e la incoraggerebbe a "essere più forte che mai".
I figli di Mohammadi, Ali e Kian, hanno testimoniato l'arresto della madre, in una notte del 1989, quando avevano tre anni e mezzo. Hanno lasciato l'Iran qualche anno dopo, quando la madre era ancora in prigione, e vivono ora a Parigi con il padre, Taghi Rahmani, anche lui attivista.
Il figlio di Mohammadi rievoca quel primo arresto "del 1389" secondo il calendario islamico, che corrisponde al 2010 nel calendario occidentale: all'epoca i due ragazzi hanno tre anni mentre la madre viene portata in carcere di notte.
"Il governo sta cercando di distruggere i prigionieri politici in Iran", ha denunciato Ali. "Questo premio è un riconoscimento per la lotta di mia madre".
Il marito: ""C'è la possibilità che lei non sappia ancora" del Nobel
Il marito di Mohammadi, Taghi Rahmani, ha detto in conferenza stampa a Parigi che il Nobel e' anche "un premio per tutti gli uomini e le donne che lottano sotto lo slogan donna, vita, libertà", un riferimento al grido di battaglia pronunciato durante le proteste in Iran per la morte di Mahsa Amini.
"Le loro voci non saranno mai messe a tacere", ha aggiunto Rahmani. Il premio Nobel "darà loro ancora più forza per esprimersi". Rahmani ha anche sottolineato di non essere sicuro che la moglie abbia saputo di aver vinto il premio Nobel. "C'è la possibilità che lei non lo sappia ancora", ha detto.