AGI - Circa 600 militari britannici saranno dispiegati in Kosovo per rafforzare la presenza della NATO nell'ex provincia serba. "Il Regno Unito dispiegherà circa 200 uomini del 1° Battaglione del Royal Princess of Wales Regiment, che si uniranno ad altre 400 truppe britanniche già presenti in Kosovo per le esercitazioni. Seguiranno ulteriori rinforzi da altri Paesi dell'Alleanza", ha dichiarato Dylan White, portavoce della Nato.
I 200 nuovi soldati, che si aggiungono ai 400 già presenti per le esercitazioni, provengono da una forza di riserva che l'esercito britannico ha messo a disposizione della KFOR, la forza dispiegata dalla NATO in Kosovo, per far fronte alla recrudescenza della tensione nella regione. La KFOR, presente nel Paese in seguito ai conflitti degli anni '90, rimane la principale istituzione responsabile della sicurezza del Paese, con 4.500 soldati provenienti da 27 Paesi.
"Questa decisione fa seguito al violento attacco alla polizia kosovara del 24 settembre e alle crescenti tensioni nella regione", ha aggiunto, senza fare esplicito riferimento alle dichiarazioni americane di venerdì che mettevano in guardia da un dispiegamento militare serbo al confine con il Kosovo.
La NATO ha nuovamente invitato alla calma domenica e ha chiesto a Belgrado e Pristina di riprendere al più presto il dialogo, "l'unico modo per raggiungere una pace duratura". Un poliziotto kosovaro albanese è stato ucciso domenica in un'imboscata nel nord del Kosovo, dove la presenza di serbi è diffusa in diverse città. È seguita una sparatoria tra le forze speciali della polizia kosovara e un commando serbo armato. Si è trattato di una delle più gravi escalation in Kosovo degli ultimi anni.
La Serbia si rifiuta di riconoscere l'indipendenza della sua ex provincia meridionale, a maggioranza albanese, un decennio dopo una guerra mortale tra i guerriglieri indipendentisti kosovari e le forze serbe, terminata dopo una campagna di bombardamenti della NATO.