AGI - Sono ripresi anche oggi gli arrivi di migranti e i soccorsi in mare. La nave Geo Barents, della ong Msf, ha soccorso 61 persone, tra cui sei minori non accompagnati. Il soccorso è avvenuto nella Sar libica. Alla nave è stato assegnato il porto di Civitavecchia.
Primo sbarco di migranti anche a Lampedusa dopo sette giorni in cui il mare mosso aveva impedito la navigazione dei barchini. Sono arrivate nell'isola 17 persone. A soccorrere il gruppo, composto da soli uomini, sono state le fiamme gialle della Guardia di finanza che li hanno trasportati nell'hotspot dell'isola che era stato svuotato dopo l'emergenza delle scorse settimane quando si erano raggiunte le oltre 7 mila presenze.
La reazione di Tajani
Che sette navi di Ong, di cui alcune con bandiera tedesca, siano dirette verso Lampedusa "conferma la nostra preoccupazione e quello che avevo appena detto al ministro Baerbock": in un'intervista a Repubblica, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadisce i timori italiani sui finanziamenti di Berlino alle Ong di ricerca e salvataggio in mare dei migranti.
"Mi pare veramente strano e preoccupante. Nel giorno in cui si avanza una proposta (al Consiglio Ue, ndr) si fanno arrivare tutte queste navi. È una coincidenza' che cosa c'e' dietro?", si chiede il capo della Farnesina nell'intervista.
"Viene un dubbio - aggiunge - Il punto e' salvare i migranti o evitare che arrivino in Germania?". Quanto alla decisione di ieri di bloccare l'esame del testo del Patto sui migranti a Bruxelles, Tajani ha spiegato che "il ministro dell'Interno sta valutando aspetti giuridici. Ma gli accordi non si fanno "cotti e mangiati". Noi abbiamo aspettato gli altri per mesi, se si aspetta un'ora l'Italia non succede niente, non mi pare un delitto di lesa maestà".
Piantedosi: "La criminalità non può imporre le politiche sull'immigrazione"
"Nessuno Stato può accettare che la criminalità organizzata determini le politiche migratorie nazionali ne' che vengano praticate ignobili forme di schiavitù moderna".Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervenendo alla Conferenza internazionale sul crimine transnazionale nel ventennale della Convenzione di Palermo.
Il traffico di esseri umani e la tratta di persone, ha sottolineato, sono "crimini particolarmente odiosi che integrano una grave violazione del diritto internazionale e arrecano un'offesa non solo alla dignita' delle persone coinvolte ma anche al diritto di ogni Stato sovrano di regolamentare l'ingresso dei cittadini stranieri nel proprio territorio"
Il patto proposto a Bruxelles
"È questione di pochissimo, di giorni. Mancano solo dei dettagli da definire. Delle sfumature che richiedono il tempo necessario". Così il ministro dell'Interno della Spagna, Fernando Grande-Marlaska, ha cercato da rassicurare in conferenza stampa i giornalisti al termine del Consiglio Affari interni avvenuto nella giornata di giovedì. Si parla del Regolamento sulla gestione delle crisi, l'ultimo passo del Pacchetto per la migrazione e l'asilo.
Ancora da approvare dopo lo stallo in Consiglio per il voto contrario di Germania (oltre ad Austria, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria ma per ragioni diverse). Il governo tedesco, spinto dai Verdi, ha ottenuto la rassicurazioni richieste. Riguardano - secondo quanto si apprende da fonti diplomatiche - garanzie per la tutela dei richiedenti asilo, in caso appunto di crisi, con particolare attenzione ai minori, e l'esclusione delle operazioni di soccorso in mare dalla lista di elementi di strumentalizzazione della migrazione. Per Berlino se la Bielorussia favorisce il flusso di profughi iracheni (arrivati nel Paese con visto regolare) attraverso le frontiere con la Polonia è strumentalizzazione ma se navi di Ong soccorrono nel Mediterraneo persone a bordo di imbarcazioni non è da considerarsi tale.
Roma chiede tempo
Due elementi che hanno aperto qualche interrogativo per l'Italia. Da Bruxelles il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha preso tempo prima di esprimersi. Non è intervenuto nella sessione pubblica e non ha parlato con i giornalisti. Ci ha pensato il ministro degli Esteri e vice premier, Antonio Tajani, da Berlino in conferenza stampa con la sua omologa tedesca, Annalena Baerbock.
L'Italia non ha detto "no" alla proposta presentata questa mattina dalla Germania sul Patto d'asilo: Piantedosi "ha preso del tempo per un esame più approfondito dal punto di vista giuridico", ha spiegato. "Prendere del tempo non vuol dire che si pensa che non si debbano salvare le persone in mare. Noi salviamo persone ogni giorno. Noi siamo contro le organizzazioni che gestiscono i traffici di esseri umani, che come ho detto sono le stesse che trafficano in armi e droga", ha precisato. "La Germania è un Paese amico - ha insistito il capo della Farnesina - ma l'amicizia non impedisce di sottolineare che ci sono dei problemi che comunque non intaccano l'amicizia storica".
I prossimi passi
Ora il lavoro torna nelle mani degli sherpa. Gli ambasciatori si riuniranno sul dossier già nei prossimi giorni. L'obiettivo è arrivare il più presto a un accordo per riprendere i negoziati con il Parlamento europeo, congelati da quest'ultimo anche sui dossier Eurodac e screening, proprio per protesta contro lo stallo. "L'Europa ha il più grande, e meglio regolato, mercato unico al mondo; ha la seconda valuta globale di riferimento. Abbiamo comprato i vaccini, abbiamo il Recovery fund; stiamo comprando armi per l'Ucraina ma ancora non abbiamo una politica europea per le migrazioni e l'asilo. Vi è una responsabilita' collettiva nel riuscire ad averla", ha esortato il vice presidente della Commissione, Margaritis Schinas, nel suo intervento nella sessione pubblica del Consiglio.
️ Doorstep by Vice - President @MargSchinas at the Home Affairs Council
— EC AV Service (@EC_AVService) September 28, 2023
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"Abbiamo passato troppi anni, troppo tempo, a combattere e fallire. Ora abbiamo un'opportunità unica per farlo. Non siamo mai stati cosi' vicini dal farcela. Grazie ai nostri impegni collettivi. Al Parlamento abbiamo un'ampia maggioranza, di famiglie politiche, pronte ad approvare la soluzione. Sarebbe un peccato non dare loro il segnale che permetta di riprendere i negoziati il prima possibile. Se raggiungiamo l'accordo sul Regolamento per la gestione della crisi, abbiamo ottime probabilità di completare il tutto prima delle prossime elezioni europee di giugno. Se così sarà finalmente priveremo i populisti e i demagoghi in Europa che ancora ci accusano che non siamo capaci di risolvere i problemi delle migrazioni", ha rincarato.