AGI - Dopo molti rinvii, apre al pubblico la casa di Serge Gainsbourg: la figlia Charlotte, avuta dalla relazione con Jane Birkin, ha prestato la sua voce per l'audioguida raccontando anche particolari intimi della vita del celebre cantautore francese.
Gainsbourg è un'icona in Francia, e non solo: ha influenzato tutto, dall'hip-hop (campionato dai De La Soul e dai Wu-Tang Clan) all'indie (Beck ha basato un intero album sulla sua "Histoire de Melody Nelson") al pop (Kylie Minogue ha rielaborato il suo duetto con Brigitte Bardot, "Bonnie And Clyde", per il singolo del 2007 "Sensitized").
L'edificio che si trova sulla rive gauche di Parigi, precisamente in rue de Verneuil, sarà inaugurato mercoledì prossimo. Le visite consentono solo due persone alla volta e sono già al completo fino alla fine dell'anno: si prevede un'affluenza di circa 100.000 visitatori ogni anno.
Fatta eccezione per due pianoforti che sono stati rimossi, la casa - 130 metri quadrati - è rimasta esattamente com'era il giorno della sua morte: spiccano le pareti rivestite di tessuto nero, il pavimento in marmo bianco e nero, l'abbondanza di ninnoli, libri, suppellettili, mezze bottiglie di vino aperte, foto di Brigitte Bardot (con cui ebbe un'intensa e breve relazione), scarpe di Repetto e perfino un'opera di Salvador Dali'. Un ambiente insomma notturno e molto mistico.
Jane Birkin, al quale restò legato per dieci anni, raccontava che Serge aveva un impulso, e cioé quello di voler controllare tutto e quindi andava in escandescenze se qualcosa veniva toccato o spostato: fu questo uno dei motivi dei loro continui litigi e per i quali lo lasciò nel 1980. In quella casa, dall'aria dannunziana, vivevano assieme dal 1970 e quando Jane andò via, rimase da solo fino al 1991, anno della sua morte.
Da allora gli estimatori dell'autore di Je t’aime... moi non plus depongono fiori e altri omaggi davanti all’abitazione. Lungo la strada, si individua presto la casa per il cancello circondato da scritte, graffiti e un grande ritratto murale del cantante.
Vicino alla casa-santuario, i visitatori posso accedere alla seconda tappa della visita, il museo vero e proprio, che offre uno spaccato del mondo di Gainsbourg in otto capitoli cronologici. Qui 450 oggetti originali, prestiti prestigiosi e una selezione di video d’archivio inediti, televisivi e cinematografici, raccontano il percorso dell’artista, da chansonnier per Edith Piaf a rockstar di Francia. E poi rinfrancarsi al Gainsbarre, il caffé e piano bar della maison, ispirato ai primi anni della sua carriera nusicale.
La figlia Charlotte ricorda che era difficile camminare per casa senza rompere qualcosa, e che il padre aveva una cura maniacale per le sue cose. E tra i vari aneddoti, racconta che da piccola doveva camminare in punta di piedi ogni mattina perché i suoi genitori erano stati in discoteca fino alle ore piccole. Poi lo shock per aver trovato il padre morto nel suo letto. Tra le curiosità, Charlotte racconta anche il 'mistero' dell'improbabile collezione di distintivi della polizia che fa bella mostra in casa. Era Serge che li scroccava ai poliziotti in visita: infatti loro erano tra le tante persone di ogni estrazione sociale che si fermavano in per un drink a tarda notte.