A. - La baia di Sydney, con l'iconico teatro dell'Opera a forma di veliero che si allunga sul mare, avvolti da una fitta coltre di fumo così come la splendida skyline. Le immagini di quest'insolita 'nebbia' australiana hanno subito fatto il giro del mondo facendo temere che si trattasse d'inquinamento o, peggio, di un atto sconsiderato messo a segno da un piromane.
Nulla di tutto questo: i vigili del fuoco hanno dovuto appiccare 'incendi controllati' - spiega il francese Le Figaro citando France Presse - roghi che rientrano in una precisa strategia per contenere la prossima stagione estiva d'incendi che, nel paese australe, si annuncia particolarmente intensa e aggressiva.
"Per ridurre il carico di combustibile in vista della stagione estiva, ha chiarito una fonte dei vigili del fuoco, sono stati appiccati incendi nella periferia boscosa di Sydney", la città australiana più popolosa. Si tratta quindi d'incendi programmati e "a fin di bene" che, tuttavia, hanno fatto impennare le polveri sottili nell'aria rendendola più irrespirabile che a Pechino o a Nuova Delhi:non a caso i residenti sono stati invitati a chiudere le finestre e a rimanere in casa il più possibile.
Circa 30.000 ettari di sottobosco nello Stato del Nuovo Galles del Sud Stato sono stati dati alle fiamme da luglio a oggi per prevenire - hanno affermato le autorità - "il rischio di incendi 'selvaggi' che, dopo due o tre anni molto umidi, qui è molto elevato". Le autorità hanno previsto che la stagione degli incendi (in Australia si sta avvicinando l'estate) sarà la più intensa dall'"estate buia" del 2019-2020, quando enormi roghi fuori controllo imperversarono lungo la costa orientale dell'isola-continente provocando ingenti danni.
Da allora, le stagioni sono state eccezionalmente umide e quindi gli alberi sono cresciuti più velocemente e forti, aumentando la quantità di potenziale combustibile per alimentare gli incendi. Secondo il National Bureau of Meteorology australiano, l'estate australe dovrebbe essere "più calda e secca della media".