AGI - Diverse migliaia di manifestanti si sono riuniti ad Atene per protestare contro le nuove carte d'identità biometriche, denunciando il rischio di "schiavitù elettronica" e di controllo degli individui. "No alla schiavitù elettronica", "la democrazia ha i referendum, il fascismo ha i decreti", recitavano i cartelli dei manifestanti, che erano 2.500 secondo la polizia.
Il governo greco ha annunciato la scorsa settimana che la procedura per l'ottenimento delle nuove carte d'identità sarebbe iniziata il 25 settembre, ribadendo l'obbligo della Grecia di rispettare le normative europee sul "rafforzamento della sicurezza" di questo documento. Ogni Stato membro dell'UE deve emettere nuove carte d'identità biometriche entro il 2026, secondo i termini del testo adottato nel 2019.
Domenica scorsa, più di 2.000 persone si erano già radunate a Salonicco, nonostante le assicurazioni del primo ministro Kyriakos Mitsotakis che le nuove carte d'identità non contenevano "né chip né telecamere". Da parte sua, il capo della Chiesa greca, l'arcivescovo Ieronymos II, la scorsa settimana ha invitato alla "prudenza e alla saggezza", sottolineando che il Santo Sinodo si sarebbe pronunciato sulla questione. Nel 2000, l'eliminazione della menzione della religione sulle carte d'identità greche ha scatenato massicce manifestazioni in questo Paese dove la Chiesa ortodossa, che non è separata dallo Stato, rimane molto potente.