AGI - Nel giorno in cui è tornato a parlare ai suoi sostenitori, dopo la quarta incriminazione per il tentativo di sovvertire il voto nel 2020, Donald Trump ha portato a casa un endorsement di una big del partito: la governatrice del South Dakota Kristi Noem, astro in ascesa, molto popolare nella base.
"Faro' di tutto - ha annunciato Noem, in apertura di comizio - per aiutarti a vincere e a salvare il Paese. Signore e signori, il 45 e 47 presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump". Cosi' la governatrice ha introdotto Trump nell'arena di Rapid City. L'endorsement, secondo alcuni media americani, viene visto come un potenziale ticket tra i due: la governatrice, che rappresenta l'ala dura del partito, potrebbe correre come candidata vicepresidente del tycoon, anche se i tempi sembrano prematuri. Ma non è forse un caso che nel momento in cui Noem ha conquistato la scena, sia sparita un po' dai riflettori una delle pretendenti più accanite al ruolo di vice: l'aspirante e sconfitta candidata governatrice dell'Arizona Kari Lake, che per mesi è stata una presenza nel resort di Trump a Mar-a-Lago, in Florida.
Invece ora potrebbe esserci anche Noem tra i candidati al ticket con il tycoon, che per più di un'ora e mezza ha parlato ai suoi sostenitori, puntando sui dati economici nella prima parte, quando si è vantato di "aver creato nei primi trenta mesi da presidente 4,9 milioni di posti di lavoro" mentre con Joe Biden "le famiglie hanno perso 7400 dollari", il "dollaro ha perso il venti per cento in tre anni" e sono stati "buttati via" più di 11 mila miliardi in spese. Trump si è attribuito il merito di "aver evitato la guerra nucleare", quando vinse nel 2016, prendendo il posto di Barack Obama, accusato di non aver fatto niente per "fermare il pericolo più grosso, la Corea del Nord".
Trump ha sottolineato come sia stato lui a creare un dialogo con il leader nordocoreano, scongiurando un conflitto nucleare. Per il resto, il tycoon ha attinto argomenti dal suo repertorio classico: ha attaccato le procure che lo hanno incriminato, definendo i magistrati "persone malate", ribadito che "le elezioni sono state rubate" ma anche che il Paese "è avviato verso la Grande Depressione". "Odio dirlo, ma devo dirlo", ha aggiunto, mettendo in guardia gli americani dalla recessione. Poi attacchi all'Fbi, ai media definiti il "vero male" e al "deep state" che si nasconde a Washington, la promessa di "mettere fine a ogni apertura al confine sui migranti". Più di un'ora di parole di fuoco, pronunciate con un entusiasmo e una forza che sembrano essergli tornati, dopo un periodo di appannamento. Ma come ha detto lui, si sente l'"unico caso nella storia americana in cui un candidato incriminato vede i propri sondaggi crescere di venticinque punti". Osservando la reazione entusiasta della base e i contesti semideserti di molti dei suoi sfidanti alle primarie repubblicane, Trump resta il grande favorito per la nomination nel 2024. E se con lui ci sara' anche la governatrice lo vedremo. Ma da stasera, quell'endorsement, secondo gli osservatori americani, scatenera' tutte le ipotesi.